Beer Porn, parte 2: La storia antica
Patrick McGovern, il famoso archeologo americano delle bevande fermentate, ha identificato la più antica birra d’orzo conosciuta al mondo (proveniente dai Monti Zagros in Iran, risalente al 3400 a.C.), il più antico vino d’uva (anch’esso proveniente dai Monti Zagros, circa 5400 a.C.), e il più antico alcolico conosciuto, un grog neolitico proveniente dalla Valle del Fiume Giallo in Cina, prodotto circa 9.000 anni fa.

vaso Jue per il vino di cereale con lungo beccuccio: MAO Torino
La Cina:
La prima birra al mondo fu prodotta dagli antichi cinesi intorno all’anno 7000 a.C. (nota come kui). In Occidente, invece, la produzione di birra è iniziata in Mesopotamia, presso l’insediamento di Godin Tepe, oggi nell’odierno Iran, tra il 3500 e il 3100 a.C.. Le prove della produzione di birra sono state confermate tra queste date, ma è probabile che la produzione di birra a Sumer (Mesopotamia meridionale, l’odierno Iraq) fosse in pratica molto prima.
La Mesopotamia:
Gli abitanti dell’antica Mesopotamia apprezzavano talmente la birra da farne un alimento quotidiano. Dipinti, poesie e miti raffigurano sia gli esseri umani che i loro dèi mentre gustano la birra, che veniva consumata con una cannuccia per filtrare i pezzi di pane o le erbe presenti nella bevanda. La birra era densa, dalla consistenza dell’odierno porridge, e si pensa che la cannuccia sia stata inventata dai Sumeri o dai Babilonesi proprio per bere la birra.
L’Egitto:
In Egitto, la birra ha avuto un ruolo fondamentale nel mito della nascita della dea Hathor. Secondo il racconto (che fa parte del testo del Libro della Vacca Celeste) il dio Ra, incollerito per la malvagità e l’ingratitudine dell’umanità che si è ribellata a lui, invia Hathor sulla terra per distruggere la sua creazione. Hathor si mette al lavoro e cade in un’intensa sete di sangue mentre massacra l’umanità, trasformandosi nella dea Sekhmet. Ra è inizialmente soddisfatto, ma poi si pente della sua decisione quando la sete di sangue di Sekhmet cresce con la distruzione di ogni città e paese. Fa tingere di rosso una grande quantità di birra e la fa cadere nella città di Dendera dove Sekhmet, pensando che sia un’enorme pozza di sangue, interrompe la sua furia per bere. Si ubriaca, si addormenta e si risveglia come dea Hathor, la divinità benevola, tra le altre cose, della musica, del cielo e, soprattutto, della gratitudine.
La birra fa parte dei riti religiosi nell’antico Egitto e viene offerta a Osiride, il dio dei morti: in un antico bassorilievo si vede Cleopatra che offre coppe di “cevrin” a Osiride e riserva per sé coppe di “zythum”.
Mentre le birre riservate alle alte sfere della società erano fermentate con meno acqua e più forti, le birre più ricche di acqua e meno forti erano dedicate alle grandi feste popolari e alle persone di rango inferiore. I più facoltosi potevano anche aromatizzarla con datteri o miele per renderla più saporita. Le ricerche hanno dimostrato che gli Egizi si abbandonavano a un’eccessiva ubriachezza, fino al vomito, in occasione di feste popolari e religiose, segno di una festa riuscita.

Papiro erotico Torino
La prostituzione:
È interessante notare che nel Nuovo Regno, i bordelli erano chiamati “case della birra”, dove si beveva davvero molto, ( Paule Valois Quels interdits en matière de sexualité?)
E si beveva molta birra naturalmente.
Esempi tra prostituzione e birra si possono mirare nel famoso papiro erotico di Torino. Si tratta di un testo satirico ed erotico di oltre 3200 anni che ha fatto scandalo per 190 anni quando Champollion, il decifratore di geroglifici, lo scoprì per la prima volta nella prestigiosa collezione egizia di Torino. Un’immagine, in particolare, rappresenta una donna nuda sdraiata su un letto e sotto giace un uomo di aspetto grottesco, con un enorme fallo in erezione. Vicino alla coppia ci sono due brocche di birra. In questo caso, la birra, bevanda del popolo, induce alla dissolutezza e invoglia alla trasgressione delle norme della società egizia.
A chi apparteneva questo papiro? Probabilmente a un alto dignitario per il costo del suo materiale e per la cura nella sua elaborazione. Solo la classe dominante letterata era in grado di leggerlo.
Al giorno d’oggi la birra a base di orzo o grano è ancora prodotta in Egitto. Questa bevanda fermentata e altamente alcolica si chiama “bouza”.
La birra conquisterà la Grecia e i romani anche se loro prediligevano il vino.
Degustazione:
Purtroppo non mi è ancora capitato di provare la birra “Chateau Jiahu” ma ci tenevo a parlarne.
Lo Chateau Jiahu si basa su un infuso di 9.000 anni fa proveniente dalla provincia cinese di Henan. Secondo le anfore conservate scoperte dagli archeologi a Jiahu, un insediamento neolitico vicino al Fiume Giallo, la libagione originale era una bevanda fermentata di riso, miele, uva e bacche di biancospino. Il mosto viene fatto fermentare per circa un mese con lievito di sakè, finché la birra non è pronta per essere confezionata. Il fondatore di Dogfish Head, Sam Calagione, descrive l’antica miscela come una combinazione di birra, vino e idromele. Probabilmente veniva condivisa durante le cerimonie di sepoltura e religiose.
Viene abbinata alla cucina messicana e indiana.
Lascio al comico statunitense Marx Groucho l’ultima parola:
“Come ci si può divertire in una festa in cui le birre sono calde e le donne sono fredde?”
Fonte: Pharaon hors série n.4 , 2012. Amour, Érotisme, Sexualité en Egypte ancienne, https://www.worldhistory.org/article/223/beer-in-the-ancient-world/