I vini della Mosella dall’Antichità al Medioevo
I Celti amavano il vino, come dimostra il ritrovamento nel 1927 a Yutz (città vicina a Thionville, Francia) di due oinochoe di bronzo di ispirazione etrusca. Queste opere d’arte celtica risalgono al 450 a. C. Quasi 2.500 anni fa, i Celti della Mosella commerciavano con gli Etruschi e consumavano il vino con grande raffinatezza. Questi splendidi vasi da vino sono incastonati con corallo e smalto.
I Galli erano così amanti del vino che non esitavano a scambiare uno schiavo per un’anfora di vino. La coltivazione della vite era un privilegio riservato ai Romani ma a partire del 276, l’imperatore Marcus Aurelius Probus autorizzò tutti i Galli a piantare viti e a produrre vino.
Quando il poeta Decimo Magno Ausonio (310 – 395 circa) si recò a Treviri, rimase talmente stupito dal viaggio lungo la Mosella che scrisse “La Mosella”, un poemetto di impronta e tonalità elegiaca.
…tetti di ville
sulle rive declivi, colline verdi
di vigne, e di sotto il corso ameno
della Mosella che scorre con mormorio lieve.
Salve, fiume lodato dai tuoi campi e dai tuoi coloni,
cui i Belgi devono le mura degne dell’impero,
coltivato a vigneti per il vino fragrante
e a pascolo sulle rive erbose, fiume verdissimo!
Si può notare l’importanza della vigna lungo la Mosella già nel tardo Impero Romano.
(Stele funeraria in calcare di una coppia di bevitori del II e III secolo d. C.)”Agli dei Mani, ad Augustus (figlio di) Tacitus e a Gavva (figlia di) Sextus, sua moglie”. Museo di Metz “Ilot Saint Jacques”.
Su questa stele funeraria è scolpita una coppia seduta frontalmente, il marito offre alla moglie un bicchiere contenente probabilmente del vino della Mosella o d’importazione. I Galli preferivano bere del vino rosso. La maggior parte del vino consumato in Gallia proveniva dall’Italia, come il Falerno e i vini dei colli Albani. Solo l’élite poteva permettersi di bere vino.
Alla morte di Clodoveo, re dei Franchi nel 511, Teodorico stabilì il regno di Austrasia a Metz. Fu forse la presenza di un rinomato vigneto a indurre i Merovingi a scegliere Metz come capitale dell’Austrasia.
L’Inghilterra era il principale cliente di questi vini cosiddetti “Rinoys” dove erano molto apprezzati i vini della Mosella e del Reno. Nel 1174, a Londra, il re Enrico II comprò allo stesso prezzo i vini “Rynoys” e i vini di Francia, mettendoli entrambi su un piano di parità. I vini della Mosella venivano esportati principalmente nelle Fiandre, nei Paesi Bassi e nelle isole britanniche.
Nel Medioevo erano i grandi vigneti delle città vescovili ad avere più prestigio perché il vescovo doveva avere una buona cantina per officiare durante il culto, e soprattutto assolvere all’obbligo di soddisfare l’ospitalità che doveva ai notabili del regno, a cui dava il cosiddetto” vino dell’Onore”. L’insediamento e lo sviluppo della vigna dipendevano in questo periodo dalla presenza del clero.
I vini della Mosella oggi
I vitigni bianchi dell’AOC Moselle sono principalmente l’Auxerrois, il Muller -Thurgau e il Pinot Grigio.
L’Auxerrois Blanc è il vitigno emblematico ed endemico dei vini della Mosella. Nato in Lorena nel XX secolo, questo vitigno risulta da un incrocio tra Pinot e Gouais.
(Vedere l’articolo: “I vini della Mosella francese” del 1 maggio 2022 su www.riflessodivino.it)
Degustazione
Domaine des Béliers a Ancy sur Moselle,
Famille Maurice –
Vigneti piantati nel 1985
3000 bottiglie/anno
“La Vigne aux oiseaux 2022” Biologico – Medaglia d’oro al Salon de l’agriculture de Paris 2023
Esame visivo: Giallo paglierino riflessi argentati
Esame olfattivo: Intensità olfattiva delicata, abbastanza complesso, qualità: fine.
Descrizione: fiori bianchi, erbaceo (foglie, erbe), frutta a polpa gialla (mirabella, mela renette, mela cotogna), agrumi (bergamotto).
Esame gusto-olfattivo: vino secco, morbido (untuoso, un po’ cremoso). Struttura poco densa. Leggera mineralità nel finale.
Persistenza aromatica: 6
Persistenza gustativa: 6
Si tratta di un vino originale, di nicchia, un vino per l’ aperitivo e tutto pasto (su pesce, carni bianche), estivo e invernale.
Vino giovane (bere entro 3 anni).
Temperatura di servizio: 10/11 gradi