The Dubliners, “Se ho scelto Dublino per scena è perché quella città mi appariva come il centro della paralisi.”James Joyce.
Pioveva senza interruzione ed era fradicio, stanco e irritato. Si recò al pub “The Potter House” all’angolo del Parliament street nel cuore di Dublino. Spinse la porta di legno pesante e una musica tonitruante lo colpì immediatamente. La pulsione della musica gli ricordava la sua rabbia di qualche ora fa. Si infilò in mezzo alla gente ubriaca e rumorosa, salì le scale e al secondo piano si sedé su uno sgabello.
Da quel posto poteva guardare la gente fuori e dominava la strada. Aveva percorso velocemente piccole viuzze strette dall’odore nauseante di urina e la morte si era presentata in quel momento.
Ordinò una pinta di Guinness al giovane cameriere tatuato di rose e scritte lungo tutto il collo, bevve un lungo sorso, la sua gola secca percepì la dolcezza della birra scura e si tranquillizzò un po’. Quella schifosa Wileen l’aveva lasciato senza spiegazione. “Sei uno malato, un narcisista, non provi empatia, amore.” diceva quella maledetta ragazza.”Che significava, non sono spiegazioni” pensava Willy.
La schiuma bianca leggera della Guiness si appiccicò sul suo labbro superiore, turgido e viola. Il rumore assordante della gente anestetizzava la sua memoria già confusa. Due irlandesi con le cosce enormi infilate in leggins fucsia e con i seni in evidenza gli sorridevano ma rimase indifferente. All’ultimo sorso di birra, chiamò il cameriere e ordinò un whiskey della Jameson, un black Barrel.
Gli piacevano i suoi aromi di butterscotch, vaniglia e di legno tostato. Erano gli stessi odori della giamaicana Wileen. La sua pelle profumava sempre di vaniglia e di spezie. Voleva ubriacarsi bene finché l’oblio cancellasse la sua meschina vita piena di ansie e violenze. Dopo un numero incerto di bicchieri di whiskey uscì rapidamente dal pub sempre affollato e andò a urinare contro un sacco nero della spazzatura abbandonato in una stradina. Andò verso il fiume Liffey e attraversò il Grattan Bridge. Incontrò una giovane ragazza dai capelli neri, giubbotto di pelliccia nera finta e un pantalone stretto rosa purple che gli chiese un euro per comprare il biglietto del tram. Non l’ascoltò e continuò il suo cammino verso Abbey street. Anche Willy aveva preso il tram, the red line fino all’ultima fermata The Point e aveva perseguito fino ai Docks, fino al mare grigio e freddo dove aveva spinto con violenza e rabbia quella stupida girlfriend. Non sentiva rimorsi ma solo rabbia.