Seguitemi e vi porto nel centro di Strasburgo. Non sarà un giro classico perché un po’ della mia famiglia ci vive e ho voglia di scoprire qualcosa di diverso dal solito Winstub, Flammenkuchen e una gita in barca sui canali per vedere la Comunità Europea. La sorpresa enogastronomica ve la regalo alla fine. Prima vi presento la “Grande Dama” fiammeggiante, leggiadra, gotica: la Cattedrale, vestita in gres rosa dei Vosges, abbellita di centinaia di sculture, alta 142 metri e vecchia più di 1000 anni. Ristoranti, bars e negozi di souvenirs la circondano. Affiancatevi alla pasticceria Christian che presenta i suoi deliziosi Kouglof in vetrine.
Poi qualche passo e ci troviamo nella zona centrale del “Carré d’Or”, dove pasticcerie, ristoranti, traiteurs, formaggiai ed enoteche (anche farmacie) espongono tutta la gastronomia alsaziana. Cibi ricchi e sostanziosi ma che importa siamo mica venuti a Strasburgo per mangiare un’insalata e bere un succo di frutta bio. Poi ci tuffiamo nei piccoli vicoli lungo la Petite France, intasata di ristoranti tradizionali, turisti e procioni che si lavano nelle acque colore rame ossidato. Torniamo indietro e vi accompagno al nuovo hotel ristorante “Léonor” vicino alla piazza Broglie (nome di una famiglia nobile francese di origine italiana del Piemonte) dove si è sentita per la prima volta il 25 aprile 1792 “La Marseillaise” di Rouget de L’Isle.
Questo nuovo hotel ristorante lussuoso Léonor era fino a poco tempo fa un vecchio commissariato di polizia. Lo Chef due stelle Michelin (ex-chef al ristorante La Fourchette des Ducs a Obernai) Nicolas Stamm-Corby e Serge Schaal sono i due creatori culinari. All’executive, in cucina, operano Axelles Mathias Stelter e Matthieu Bray, chef pâtissier (ex pasticcere del ristorante famoso Le Crocodile, una stella Michelin).
Mangiamo un boccone? Ma semplice e rapido. Ordiniamo il Menu del giorno: un risotto di riso nero con gamberoni selvatici marinati e bisque leggera.Poi terminiamo con un dolce: una Bûche glacée limone e mandarino oppure la Torche alle castagne e gelato alla vaniglia Bourbon?
Cosa beviamo? Proviamo tre vini e un po’ d’acqua per formalità.
E Güeter!
Un Duché d’Uzès Blanc Orenia 2020, Philippe Nusswitz
Un Muscast Domaine Mochel 2019 (Alsazia)
Oppure un Côtes de Provence rosé grand cru 2020 Rimauresq 2020 cru classé,
c’è ne per tutti palati.
Duché d’Uzès Orenia, 2020, Philippe Nusswitz, Vallée du Rhône
(grenache Blanc, Marsanne, Roussane, Viognier 50%)
colore: giallo paglierino con qualche riflesso verdolino
al naso: albicocca, una punta di mandorla, ginestra e menta, fiori bianchi (biancospino)
al palato: acidità, struttura e alcol ben bilanciati, bella rotondità, morbido, note leggere minerali, retrogusto delicatissimo di mango. Una persistenza aromatica di 5.
Il vino si armonizza delicatamente al gamberone con la sua carne dolce e tenera . La spuma di bisque intensifica l’albicocca e il mango. L’abbinamento mi è piaciuto.
Muscat 2019 Domaine Frédéric Mochel (Muscat ottonel)
colore: giallo paglierino scarico con riflessi verdolini
al naso: profumi intensi d’uva fresca e un pot-pourri di rose appena raccolte. Aromaticità notevole, intensamente muschiato.
al palato: note forti di uva fresca e rose. Vino secco, acidità delicata, sembra leggero (i suoi 13,5 gradi di alcol non si sentono quasi). Mi è piaciuto per la sua bellezza aromatica: completa congruenza tra naso e bocca.
Questo vino, molto gradevole a bere, giovane, fresco con un’intensa aromaticità e una struttura delicata si sposa bene con i gamberoni e la spuma di bisque. Ma la sua aromaticità prevale sul sapore delicato dei crostacei.
Rimauresq Côtes de Provence Cru Classé Rosé 2020
30% Grenache, 20% Cinsault, 20% Mourvèdre, Carignan, Cabernet, Syrah, Tibouren
colore: rosa tenue, riflessi salmonati
al naso: aromi delicati di fragoline e ciliegine, note delicate di rosmarino e menta.
al palato: fresco, vivace e secco, una leggera nota minerale (pietra secca). Una bella persistenza aromatica in bocca. Aromi e struttura eleganti e abbastanza complessi.
Col risotto, il vino si spegneva un po’. Gli aromi di frutti rossi nascondevano un po’ la dolcezza e il gusto delicato del gamberone e della bisque in spuma. L’avrei abbinato piuttosto con la loro tartare di trota salmonata.
Alla fine viene confermato l’abbinamento risotto e Duché d’Uzès Orenia, bianco 2020.
Vi lascio al dessert, godetevelo e vi saluto.
tchuss. Bis bàll!