Joseph Roth
Conoscete Joseph Roth, l’autore di “La marcia di Radetzky” (1932)? Non confondetelo col famoso scrittore statunitense Philipp Roth, autore della Pastorale americana o Everyman. No, lui è Joseph Roth, nato nella Galizia austro-ungarica (l’attuale Ucraina) nel 1894 da genitori ebrei. Giornalista a Vienna, Berlino, Francoforte e Parigi, romanziere e scrittore di racconti, Roth, lascia la Germania per motivi razziali nel gennaio 1933 per stabilirsi a Parigi, dove morì nel 1939.
I piccoli dettagli della vita di Roth:
Nel suo ultimo libro, La leggenda del Santo Bevitore del 1939, Roth racconta le ultime tre settimane di Andreas Kartak, ubriacone e clochard. In quel corto scritto Roth mette per iscritto i suoi pensieri più profondi e intimi sulla vita che, secondo lui: “…solo i piccoli dettagli della vita sono importanti, cosa m’importa della grande tragedia della storia mondiale registrata negli editoriali dei giornali? O è legato a qualcosa di patetico? Tutto il pathos suona falso, va in fumo, di fronte a eventi microscopici…”
Ho voluto riprendere nella leggenda del Santo Bevitore ogni piccola e anodina sequenza del percorso di Andreas per renderci conto di come ogni minuscolo evento personale condiziona il suo bisogno di bere. Non è un lento e patetico crollo verso l’abisso dell’alcolismo e la morte ma una felice e lieve redenzione.
La leggenda del Santo Bevitore
Andreas Kartak, un ubriacone che vive sotto i ponti della Senna a Parigi, riceve 200 franchi una sera di primavera dell’anno 1934 da un sconosciuto che gli propone di restituire la somma in beneficenza presso la chiesa di Sainte Marie des Batignolles dove si trova la piccola statua di santa Teresa di Lisieux. Con questa somma Andreas va mangiare e bere tanto la sera stessa e si porta dietro una bottiglia piena per la notte. La mattina va in un bar e beve un caffè corretto col rum e mangia pane e burro. Ritorna nel locale dopo essere andato dal barbiere e ordina un caffè corretto rum.
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Pernod
Un signore seduto accanto gli propone un lavoretto, e ordinano due Pernod, poi di nuovo due Pernod. Va a Montmartre in una taverna con le ragazze, offre da bere a tutte e sceglie una ragazza. L’indomani trasloca una casa per due giorni e conclude la sera da solo bevendo molto. L’indomani, una domenica, si reca in chiesa a Batignolles, essendo in anticipo si reca in un bistrot, ordina un Pernod, poi un secondo e un terzo aggiungendo sempre meno acqua al bicchiere e per concludere ne beve un quarto. Il giorno successivo incontra per caso la sua ex compagna Caroline , vanno al ristorante e bevono vino. Vanno ballare ma lui rimane seduto al tavolo a bere Pernod. L’indomani lascia Caroline e va alla ricerca di un locale, si siede e ordina un Pernod poi passa il resto della giornata in diverse altre taverne. Trascorre la serata, la notte e un altro giorno sotto i ponti a bere acquavite. L’indomani va in una tabaccheria e beve tre bicchieri di vino bianco. Va in una trattoria e beve un bicchiere di rosso con del formaggio. Incontra un suo vecchio amico calciatore Kanjak , vanno a cena insieme. Kanjak gli affitta una camera d’albergo e bevono insieme una bottiglia di cognac fino all’ultima goccia. In hotel incontra una giovane e bella ragazza, trascorrono il sabato a Fontainebleau in un bel ristorante a mangiare e bere. Rientrano a Parigi, vanno al cinema e durante l’intervallo vanno a bere qualcosa. Domenica, Andreas va a Sainte Marie des Batignolles per restituire i 200 franchi prestati. Arriva in ritardo per la messa e va al bistro a bere. Incontra il vecchio amico Woitech. Bevono insieme ancora e ancora e finiscono la notte in una casa di piacere. L’indomani va al ristorante Tri-Bari e ci sta per cinque giorni a bere e mangiare in abbondanza. Domenica mattina ritorna in chiesa, ma prima si reca al bar dove incontra Woitech. Inizia ad accusare un fortissimo dolore al cuore e una grande debolezza alla testa. Vede entrare una giovane ragazza vestita di blu di nome Teresa. Andreas, allegro, pensa che sia Santa Teresa. Il suo amico ordina due Pernod e invita Andreas a raggiungerlo al bancone, e in quel momento Andreas cade come un sacco di patate. Lo portano in chiesa nella sagrestia e prima di morire dice ”Signorina Teresa”.
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Eglise Ste Marie des Batignolles
La guerra e la fine momentanea del Pernod:
Joseph Roth termina la leggenda scrivendo“ Che Dio conceda a tutti noi bevitori una morte così lieve e così bella”. Forse è un desiderio suo. Intanto Pernod dopo Pernod, Roth organizza il suo lento suicidio simile a quello di Andreas e muore nel 1939. Eviterà per la sua fortuna due fatti tragici: la secondo guerra mondiale con la sua barbarie inumana ed essere costretto a rinunciare al Pernod: in effetti il governo di Vichy condanna “la Francia dell’aperitivo, responsabile della sconfitta”. Nel 1940 vieta gli aperitivi con contenuto alcolico superiore a 16°. Il divieto cade solo nel 1949.
Concludo con un suo pensiero così attuale:
“Il dovere dello scrittore, come quello di tutti, è di prendere posizione contro la disumanità del mondo di oggi.” Lo scrisse nel 1934.