Brueghel il Vecchio
Secondo voi esiste un rapporto tra un dipinto di Brueghel il vecchio, un bicchiere di vino (senza vino) e una candelina ?
Logicamente no, ma ogni tanto la vita rivela delle sorprese.
Qualche tempo fa vagabondavo nel Museum shop dei musées Royaux des Beaux-Arts de Bruxelles (Belgio) e il mio sguardo si soffermò su un piccolo gadget da realizzare: un abat-jour per candela da posare su un bicchiere da vino. L’idea mi sembrò divertente, simpatica. Perché no?
A questo punto vorrei condividere con voi quest’esperienza ludica.
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L’abat-jour, la candelina nel bicchiere
In una piccola confezione A4 si trova una striscia larga in plastica. Si arrotolano le due estremità e voilà! L’abat-jour è pronto! Ancora più facile del mobiletto Ikea da montare. Si posa l’abat-jour su un bicchiere da vino (vi consiglio quello per il rosso), e si inserisce nel fondo del bicchiere una candelina. Si accende, e il meraviglioso dipinto di Pieter Brueghel il Vecchio appare più luminoso, con colori caldi e dettagli più precisi. Ma di quale dipinto si tratta? Uno dei quadri più famosi del museo: Il censimento di Betlemme del 1566, un olio su tavola (116×164,5).
In questo meraviglioso capolavoro, il grande maestro del Rinascimento (1525-1569) Pieter Brueghel inventò il paesaggio nevoso ed eccellerà lungo la sua vita in questo nuovo genere. (Quante cartoline natalizie in cui figurano i dipinti nevosi di Brueghel sono state inviate ai familiari e ai cari durante le feste di fine anno? Tante)
Il censimento di Betlemme
Come se fossimo un uccello (un corvo o una cornacchia per esempio) che vola sopra la scena, Brueghel ci invita a vedere, a osservare decine di dettagli comici, sarcastici, tristi, realistici, fantasiosi. Si apre davanti ai nostri occhi un piccolo villaggio del Brabante in inverno, immerso nella neve, verso la fine del pomeriggio. Dei contadini indaffarati si affrettano a tornare a casa; tra meno di un’ora sarà buio.
Nel gadget, l’abat-jour non mostra tutto il dipinto, anzi non fa vedere l’essenziale. In basso a sinistra nel dipinto si trova una locanda affollata, e si nota un uomo con un mantello di pelliccia che riscuote del denaro e vicino a lui un esattore delle tasse scrive su un registro. Brueghel illustra, oltre al censimento del nuovo testamento, le pratiche della monarchia asburgica, in particolare dell’imperatore Filippo II di Spagna, nuovo governante delle Fiandre. Non sarebbe un nuovo Augusto, un Romano che fa censimenti, aumenta le tasse e perseguita il protestantesimo?
La Sacra Famiglia
Il secondo elemento assente nell’abat-jour è la sacra famiglia. Nel quadro di Brueghel lo spettatore non si rende conto della sua presenza. Bisogna osservarlo bene prima di notare Giuseppe e Maria. In effetti in questa confusione di gente indaffarata, in basso a destra si staccano dallo sfondo bianco la sagoma piegata di Giuseppe con la sega da falegname, Maria seduta su un asino vestita con un mantello blu, e un bue che guarda lo spettatore con i suoi enormi occhi rotondi. Siamo infatti a Betlemme, il 24 dicembre. Facendo annegare la Sacra Famiglia nella folla e nella neve, Pieter Brueghel impartisce ai suoi contemporanei una lezione teologica: insegna loro l’Incarnazione: la nascita del figlio di Dio avviene nel cuore dell’umanità in circostanze non particolarmente gloriose, durante un viaggio e nell’indifferenza generale.
Ma ritorniamo al nostro abat-jour. Vediamo un fiume completamente congelato, gente indaffarata, ragazzi che si lanciano delle palle di neve, un castello in rovine (forse Amsterdam), una piccola baracca con una croce, carri pieni di merce e un elemento importante che Brueghel inserisce nel bel mezzo del quadro e che ritroviamo sull’Abat-jour: Si tratta di una ruota che si regge da sola coperta di neve. Che potrebbe significare questo dettaglio?
Nei grandi alberi di Cuccagna troneggia una grande ruota, carica di regali. Brueghel, nel 1567, un anno dopo il Censimento di Betlemme, dipinge il Paese di Cuccagna. Aggiungo un altro fatto importante: nel 1566 scoppia l’iconoclastia e ad Anversa vengono distrutte le statue di Maria. La ruota significa l’abbondanza, la fantasia, ma Brueghel va oltre e crea un’opera meditativa che incoraggia gli spettatori a cercare la strada giusta in quei tempi turbolenti: per raggiungere i doni che offre la ruota bisogna riuscire a scalare il tronco completamente:come? Liberandosi dalla lussuria, dal denaro, dall’indifferenza, dalla violenza, dall’arroganza e dall’intolleranza.
Almeno il nostro abat-jour, abbastanza inutile (a livello pratico), mette in luce (di candela) quest’insegnamento. A questo punto, tolgo la candela, l’abat-jour e verso un Lambic e vi racconterò nel prossimo articolo tutto su questa bevanda originaria della valle della Senna in Belgio.