La Compagnia del Calice
L’associazione La Compagnia del Calice nasce dalla comune passione per il vino e la sua convivialità. Si trova a Torino, in via Principe Tommaso 40.
Il suo presidente è Fabio Basso, il vice presidente è Aldo Seminara, il tesoriere Gabriele Priano, e ci sono “the others”, i più importanti: Massimiliano Orlandi , Alberta Coccimiglio, Davide Rosa, Ivan Basso, Marco Piras, Giorgio Chiadò Piat, Antonio Venneri, Angela Tartaglia, Carlo Vigliani e Ilenia Zappavigna.
L’associazione festeggerà fra poco i suoi 10 anni, prova della costanza, della serietà e dell’intuizione nel proporre degustazioni interessanti e divulgative.
Organizzano inoltre dei corsi di avvicinamento alla degustazione e delle serate di degustazione (tra 3 a 5 al mese).
Durante le serate di degustazione vengono serviti 5 o 6 calici di vino abbinati a piccole chicche del territorio vinicolo rappresentato.
Come si sviluppa la serata?
Uno o due “oratori” presentano il territorio, il o i produttore/i, e le caratteristiche dei vini prodotti. Segue la degustazione vera e propria, in cui i partecipanti provano a dare un commento rilevante sulle qualità dei vini e naturalmente sulla loro piacevolezza. Lungo il corso della serata i sommelier/aiutanti passano di tavola in tavola per discutere e interagire con i soci presenti. La serata termina allegramente dopo un percorso di circa tre ore tra battibecchi e considerazioni sui vini assaggiati.
Queste degustazioni conviviali e rilassanti creano un bell’ambiente e permettono la divulgazione del vino a qualunque mortale, di scoprire le sue specificità, e di offrire ai soci la possibilità di allargare le loro conoscenze, perché nel vino non si smette mai d’imparare.
Bravo a tutta la squadra per la loro tenacità, simpatia, pazienza e capacità divulgativa. Il mondo del vino non deve essere chiuso e limitato a pochi.
Alle origini del vino: l’Armenia
Inizio dicembre 2022 ho partecipato alla serata: Alle origini del vino: l’Armenia. Riprendo qualche informazione trasmessa:
Storia
L’Armenia vanta una lunga storia di produzione di vino. Nel 2011 l’archeologo Boris Gasparyan scopre la più antica cantina del mondo risalente a 6100 anni fa.
La capitale dell’Armenia è Yerevan. L’Armenia ha un area di circa 30.000 km2. La popolazione è di circa 3 milioni di abitanti. L’altitudine media è di 1800 mslm. Il territorio è principalmente montuoso (70%). Le estati sono calde e soleggiate con temperature fino a + 45 °C. Gli inverni sono freddi e nevosi con temperature fino a -30°C. (Escursione termica molto alta).
L’Armenia e il vino
E’ comune coprire le viti di terra per proteggerle dal gelo invernale.
La coltivazione della vite avviene fra i 1200 e i 1500 mslm. (l’altitudine elevata abbassa i tannini nell’uva). L’irrigazione è di norma.
La zona più vocata per la produzione del vino armeno è la regione di Vayotz Dzor, nel Sud del paese. Per le sue caratteristiche è fra i più grandi terroir mondiali. La filossera non ha mai intaccato le viti armene. L’Armenia è uno dei pochissimi luoghi al mondo le cui viti sono a piede franco.
Prima dell’era sovietica, l’Armenia contava più di 300 varietà di uve autoctone. Attualmente sono circa quaranta.
La degustazione:
Hin Areni, Hin Areni White 2019
Vitigno: 100% Voskehat
Il vino: Vino autoctono dell’Armenia che cresce fino ai 1250 metri di altitudine, dona un bouquet ricco di sentori aromatici.
Colore Giallo paglierino intenso
Olfatto: Fresco ed elegante, un vino dai sentori minerali che sviluppa note floreali e citriche. Sentori di pesca e albicocca bianca.
Palato: Fresco e acido, con buona sapidità
Personalmente ho percepito una media intensità e diversità negli aromi. È un vino leggero con delle note di frutta fresca a polpa bianca. La sua mineralità l’arricchisce. L’acidità è molto presente e la nota citrica è veramente rilevante. La persistenza aromatica intensa rimane sul 5/6.
È ad Armavir, la regione più piccola e più densamente popolata dell’Armenia che gli Eurnekiani, una famiglia argentino-armena, hanno fondato la tenuta Karas Wines nel 2010. Questa tenuta di 370 ettari (il più grande vigneto dell’Armenia in termini di superficie) si estende maestosa, a un’altitudine di 1100 metri nella Valle dell’Ararat – tra il Monte Aragats e il Monte Ararat. Il clima è continentale, con estati secche e calde. Solo l’estremo freddo invernale (che a volte raggiunge i -30°C) costringe a interrare le viti per alcuni mesi, per proteggerle.
Karas, A Tale of 2 Mountains 2020
Vitigno: 60% Kangun, 40% Chenin Blanc
Colore: Giallo paglierino
Olfatto: profumo intenso e rinfrescanti, con sentori di mela, miele, melone e con note di pesca bianca
Palato: Intenso con un buon bilanciamento di acidità e sentori di frutta fresca esotica. Retrogusto di note citriche.
Un vino più profumato del primo. Fiori bianchi e frutta a polpa bianca. Miglior bilanciamento tra l’acidità e alcol rispetto al primo vino.
Piatti serviti: un Tabuleh (Bulgur, pomodori con prezzemolo, cipolla e spezie), e un’insalata di barbabietole (Vinegret: barbabietole, fagioli rossi, patate. Cipolla, cetrioli marinati, carote, spezie armene) con pane armeno (nel 2014 il pane armeno, che si chiama LAVASH, è stato riconosciuto come patrimonio mondiale dell’Unesco).
Armenia Wine, Orran Red 2021
Vitigno: 70% Areni, 40% Malbec
Il vino: Vino che nasce nelle regioni di Vayots Dzor e Armavir, prodotto con vendemmia manuale e pressaggio delle uve in membrane con pressa al nitrogeno. Fermentazione di due settimane in vasche di acciaio.
Colore: Rosso rubino
Olfatto: Aromi di frutti rossi, ciliegie selvatiche e melograno.
Palato: In bocca presenta una buona freschezza e un leggero tannino.
Il colore del vino aveva ancora dei riflessi porpora. Intensità e diversità media degli aromi (frutti rossi ciliege, ribes). Poco tannico. Un vino leggero, fresco e fruttato.
Vini serviti con Khachapuri (Panpizza con formaggi misti) e pane armeno con prosciutto crudo (italiano).
Oskevaz Winery, Voskevaz Nuraz 2018
Il produttore vinicolo Voskevaz si trova nella regione d’Aragatsotn e propone 21 vini. Al naso i vini di questa zona rivelano spesso aromi di ciliegia, mirtillo rosso, fragola, frutta tropicale e anche aromi floreali.
Vitigno: Kakhet, Haghtanak
Il vino: Nuraz è il blend tradizionale di Voskevaz Winery. Vendemmia manuale delle uve autoctone Haghtanak e Kakhet, cresciute nei pressi della vicina Dvin, l’antica capitale dell’Armenia e del Villaggio di Aghavnatun. Affinamento di 6 mesi in botti di rovere armena.
Colore: Rosso rubino
Olfatto: al naso sentori di frutta rossa (ciliegie, prugne) e speziato, dai leggeri sentori terziari di cuoio e tabacco
Palato: in bocca si presenta equilibrato, con una discreta acidità e un tannino rotondo.
Hin Areni Hin Areni Rosso 2015
Vitigno: Areni Noir
Il vino: Uno dei vitigni più caratteristici dell’Armenia, capace di dare il meglio anche in un clima rigido con forti escursioni termiche; vino che nasce da terreni vulcanici a 1250 m di altitudine. Affinamento di 12 mesi in botti di rovere armeno.
Colore: Rosso rubino
Olfatto: al naso sentori di frutti di bosco, prugne secche, frutta sotto spirito, speziato con note di pepe, liquirizia, anice, cannella. Spazia fino ai sentori terziari di cioccolato, cuoio, tabacco.
Palato: in bocca si presenta con un tannino soffice e un lungo finale, di corpo.
Il vino è corposo, con dei sentori, mirtillo, ribes nero, lampone e mora e note speziate di liquirizia e pepe. Lascia in bocca una lunga persistenza aromatica.
Yerevan Vino di Melograno
Tipo di vino: Vino di frutta semi dolce
Il vino: Il vino di Melograno Voskevaz è un vino di frutta di alta qualità fatto da melograno cresciuto su territorio armeno. Il vino ha un colore rosso mattone, un aroma caratteristico di melograno succoso e un sapore intenso. L’elevata acidità rende questo vino ideale per l’abbinamento con il barbecue.
Colore: Rosso granato tendente all’aranciato
Olfatto: Intenso profumo di succo di melograno.
Palato: Gusto fresco e acido.
Servito con un delizioso Baklava.
Bevanda gradevole, fresca. Profumi intensi di frutta (melagrano) e chinina.
Suggerisco di provare i vini molto particolari della cantina Zorah, rinomatissima, che si trova nel villaggio di Rind. (Enologo: Alberto Antonini, e consulente agronomo: Stefano Bartolomei)
Un caro saluto alla Compagnia del Calice.