Il Sannio e le sue particolarità vinicole:
Il Sannio si trova nella parte interna della Campania. La sua morfologia è propensa alla viticoltura con: 34,6% di Montagna, 50,8% di Colline e solo il 14,7% di Pianura. L’altitudine media è di circa 900 m/slm.
Ci sono circa 10.000 ettari vitati, 7900 viticoltori e 100 aziende imbottigliatrici e 1.000.000 ettolitri di vino prodotto/anno.
Le denominazioni tutelate sono: 1 DOCG (Aglianico del Taburno DOCG DOP), 2 DOC (Falanghina del Sannio DOC DOP e Sannio DOC DOP) e1 IGP (Benevento e Beneventano IGT IGP).
La zona del Benevento rappresenta il 49% della produzione del vino in Campania (8% Caserta e 11% Napoli).
Il valore della Falanghina ammonta a 89 milioni di Euro. Ci sono 1359 ettari vitati, 95.000 ettolitri di vino prodotti e 5.500.000 bottiglie.
La falanghina è un vitigno autoctono riscoperto negli anni 70. La falanghina del Sannio rappresenta il vitigno principe della DOC Falanghina del Sannio anche nelle sottozone Taburno, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Guardiolo e nelle tipologie tranquillo, vendemmia tardiva, spumante di qualità e passito dolce.
Descrittori ampelografici
Ha una foglia media o piccola, cuneiforme; grappolo lungo o medio, di media grandezza e compatto, cilindrico o conico, con un’ala corta; acino medio, sferoide, regolare; buccia spessa e consistente, di colore grigio-giallastro, con buona presenza di pruina. La vigoria è buona e produttività media e costante; matura nella seconda metà di settembre. La Falanghina si adatta a diversi tipi di terreni, anche fertili, ma la qualità viene esaltata nelle zone collinari e predilige climi caldi e asciutti. Si avvantaggia notevolmente delle forme di allevamento a portamento verticale, in particolare del Guyot. È abbastanza resistente allo iodio e alla botrite ma piuttosto sensibile alla peronospora soprattutto sulle foglie.
Caratteristiche del vino
Il profilo sensoriale del vino da uve Falanghina presenta un colore giallo paglierino con riflessi dorati. Il profumo è fine, molto intenso e persistente, dominato da note fruttate, di mela e frutti esotici, note floreali di ginestra, biancospino. Al gusto è un vino piacevole e fresco di acidità, che si accompagna a pietanze a base di pasta o riso in salsa bianca o con pesce, minestre di verdure, carni bianche, formaggi a pasta filata freschi e non molto stagionati, la versione spumante su risotto e da tutto pasta. La tipologia passito, su dolci a pasta lievitata con crema gialla e sulle crostate di frutta gialla.
La degustazione
Vini del Sannio: da sinistra a destra: Oro, Helza, Cocceius, il Poggio. (Ultimo Coda di Volpe)
Erano presenti alla degustazione Nicola Matarazzo, direttore del Consorzio Tutela Vini Sannio di Benevento, Americo Tomasello e Alessandro Marra (Slow Wine). La degustazione si è svolta presso la Banca del Vino a Pollenzo.
1/ Oro, Falanghina del Sannio DOP VSQ Brut Cantina di Solopaca
100% falanghina metodo Charmat
12% grado alcolico
Bollicine abbastanza fini e abbastanza persistenti
Colore: giallo paglierino tenue,
olfatto ampio: floreale e frutti a polpa bianca ( prevalenza sulla mela) e lieviti di pane e brioche
vino fresco, secco, abbastanza sapido, immediato, da bere sul momento con pietanze leggere.
2/ HELZA – Exquisitius – Pietreionne
Metodo classico – anno 2020 – non dosato
100% falanghina
12,5% grado alcolico
Affinamento per 12 mesi sui lieviti e 6 mesi in bottiglia dopo la sboccatura –
Bollicine fini e abbastanza persistente
Colore: giallo paglierino tenue con riflessi argentati,
Olfatto: frutti esotici (ananas e mango), lieviti di pane e brioche, noci fresche.
Spumante fresco, sapido, di media struttura, PAI 6. Rimane in finale un’acidità ben marcata.
3/ Taburno – Falanghina del Sannio DOC – Cocceius
100% falanghina
13% grado alcolico
Colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli
Leggermente velato
Olfatto: floreale (ginestra) frutti esotici (banana, ananas), mele cotte al forno, noci. Noti minerali
Vino caldo, fresco, abbastanza ampio, persistenza media, finale sulla sapidità.
4/ Falanghina del Sannio DOP Il Poggio
Vendemmia tardiva 2018
100% Falanghina
15,5% grado alcolico affinamento in barrique rovere francese
Colore: giallo paglierino con riflessi dorati
Olfatto: ricco con fiori gialli secchi, mele secche, miele di castagno, marmellata di agrumi. Noti speziate di vaniglia e chiodi di garofano
Vino caldo, avvolgente, ampio, bella freschezza, armonico. Ottima struttura. Nota finale olfattiva sui frutti esotici maturi e finale in bocca sulla sapidità.
Da abbinare con formaggi stagionati, pasticcini e dolci.
La degustazione si è prolungata con altri assaggi: Coda di Volpe di Fontanavecchia del 2022, Aglianico bio rosato MA’ROSA di NIFO Sarrapochiello Lorenzo, un rosso Nero piana del 2021 Barbera della Cantina Morone (uva camaiola), Aglianico Taburno del 2019 DOCG Giova Iannella delle Cantine Iannella1920 e per concludere un Aglianico del Taburno, Bue Apis del 2017 della cantina del Taburno (un vino potente con un grande potenziale di invecchiamento da provare assolutamente).
A questo punto levo la mia coppa a un artista della Transavanguardia, Mimmo Paladino, nato a Paduli, città vicinissima a Benevento. Mi ricordo di una sua splendida opera “Poeta Ebbro” del 1984. Chissà quanti bicchieri di falanghina, coda di Volpe e aglianico avrà bevuto questo poeta. E chi sarebbe il poeta? Charles Baudelaire che elogiava l’ebbrezza scrivendo:
“…Per non essere gli schiavi martirizzati del tempo, ubriacatevi;
Ubriacatevi senza smettere!
Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.”
(Sorgente: Sannio.Wine)