Bordeaux e la Cité du vin
Ci sono luoghi nel mondo in cui un appassionato enogastronomico dovrebbe recarsi. Bordeaux ne fa parte. Oltre ai suoi vini famosi e alla sua golosissima cucina, Bordeaux beneficia di uno spazio importante dedicato al mondo del vino. La Cité du Vin, luogo espositivo dedicato al vino, è stata inaugurata nel giugno 2016. Nel maggio 2011 lo studio di architettura X-TU e l’agenzia inglese di scenografia Casson Mann Limited sono stati scelti per la realizzazione di questa sorprendente architettura. La struttura è costituita da pannelli di vetro e alluminio. Costeggiando la Garonna, il visitatore nota già in lontananza una forma luminosa stranamente storta che si attorciglia su se stessa. Sembra una mano intorno a un bicchiere, o forse un ceppo di vite tortuoso.
Entrando nel vasto spazio circolare, la luce diventa sempre più tenue. Lo spazio dell’esposizione permanente è senza finestre e l’unica luce proviene dagli schermi e dalle luci artificiali. Entriamo nel mondo sottoterra della vigna e le luci trasmettono informazioni sul vino: dalla sua localizzazione nel mondo, alle varie forme di allevamento, alla vinificazione, al mondo degli aromi con la degustazione, al mondo del cinema, alla storia del vino dall’antichità fino ai giorni nostri con la galleria delle civilizzazioni, ecc. Racconterò questo percorso didattico e divertente in un prossimo articolo.
Via Sensoria
Volevo focalizzarmi essenzialmente sull’esperienza sensoriale chiamata Via Sensoria proposta ai visitatori. In uno spazio totalmente privo di luce, un giovane sommelier ci accoglie e ci accompagna in un “viaggio sensoriale e poetico” attraverso le quattro stagioni. Iniziamo percorrendo un corridoio stretto cosparso di fiori profumati per sboccare a destra davanti a un bancone con dei bicchieri allineati pronti a essere riempiti e a sinistra una sorta di gazebo con schermi disposti a corolla al soffitto e poltrone bianche comode che seguono la forma rotonda del gazebo. Il sommelier si presenta e ci spiega il percorso appena iniziato con la Primavera e ci consiglia di usare i nostri 5 sensi nell’ambiente che ci circonda per scoprire le emozioni prodotte dalle degustazioni dei vini serviti.
Iniziamo con un prosecco Borgo Antico Rive di Ogliano Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Brut DOCG 2022.
Profumi floreali e fruttati come la pesca e la mela gialla si sprigionano mediante il suo delicato perlage. Il basso tasso alcolico e la sua freschezza offrono a questo primo assaggio sensazioni di allegria e di leggerezza. Semidistesi sulla poltrona, ognuno fissa il soffitto colorato ricoperto di schermi proiettanti corti video su piante e fiori della Primavera.
Il secondo gazebo rappresenta l’Estate. Il rosato viene servito. Bargemone Coteaux d’Aix en Provence AOP Classique Rosé 2023, vino bio. Vitigni: 40% Syrah,25% Grenache, 18% Cabernet Sauvignon, 9% Caladoc e 8% Counoise.
Il vino di colore rosa salmone tenue libera profumi di agrumi (pompelmo e lime) e leggere note speziate. In bocca freschezza, leggerezza e rotondità si armonizzano. Ricorda perfettamente le calde giornate estive al mare. Seduti su banchi vediamo ai nostri piedi l’azzurro del mare, la sabbia gialla. Al soffitto splende il sole e percepiamo quasi l’ombra rinfrescante degli ombrelloni e del pergolato. Un momento ben gradito da tutti.
Il terzo padiglione evoca l’Autunno. Foglie di tessuti incollate su rami legnosi profumano di foglie secche umide, di bosco e di funghi. Schermi alti verticali proiettano foreste, uccelli dei laghi, maglie calde, fogliame.
Il nostro simpatico sommelier ci serve un Syrah dell’Australia meridionale. Ochota barrels “Where’s the pope?”Okaparinga Hills
Questo sorprendente vino regala una grande complessità aromatica (piccoli frutti rossi maturi, erbe aromatiche come alloro, spezie come pepe nero). In bocca percepiamo dei tannini setosi e una struttura potente. Bicchiere in mano, deambuliamo intorno ai grandi schermi e ci sediamo su tronchi d’alberi tagliati. L’ambiente è conviviale e molto rilassato.
Per concludere, degustiamo l’ultimo vino dell‘Inverno. Che sarà? Un vino giallo dorato liquoroso della zona del Bordolese. Un Sauternes per Bacco!
Duc de Sauternes 2020 Sauternes Appellation Sauternes Contrôlée dalla Maison du Sauternes:
Un vino per le feste natalizie. Assemblato con lo 0,5% del raccolto annuale di tutti i soci dell’associazione Maison du Sauternes, il Duc de Sauternes è un vino delicato e setoso con aromi di frutti bianchi maturi come la pesca, l’albicocca e la mela cotogna. All’assaggio spicca un equilibrio armonioso con un finale su una elegante acidità. Decine di piccoli schermi posizionati a piramide come candele luminose proiettano tutti insieme lo stesso clip di paesaggi sotto la neve, feste natalizie, biscotti natalizi, fuoco di caminetto. L’ambiente è caldo, sereno e ancora molto conviviale. Il percorso sensoriale finisce e ci salutiamo.
Via Sensoria è un’esperienza aperta a un largo pubblico. La presenza di un sommelier “animatore” è indispensabile e arricchisce il percorso. Si è reso disponibile a qualsiasi domanda e ha trasmesso a tutti informazioni semplici e divulgative sui vini.
La scelta dei 4 vini è stata giudiziosa. Ogni vino ha la sua peculiarità ben legata alla stagione evocata. Il Syrah Australiano rimane per me una scelta singolare e azzeccata. Il percorso dura circa un’ora. Per gli astemi o i minori, il sommelier propone 4 succhi di frutta o bevanda non alcolica ad ogni degustazione come ad esempio un tè verde bio all’ibisco e fiori di sambuco al posto del rosato.
La similitudine tra i vini e le 4 stagioni facilita la comprensione del vino e crea un rapporto più intimo tra l’esperienza vissuta e l’individuo. L’idea è semplice e ben sviluppata. Esiste anche un altro filo conduttore: il tempo che scorre dall’Alba al Tramonto. Una grande sfera chiara diafana sospesa in altezza inizia il percorso e a ogni tappa il globo solare si intensifica in luminosità per finire in un arancione caldo. Nella natura il tempo è ciclico. Il visitatore impercettibilmente si accorda con questa ciclicità. Un’ora diventa un giorno e il visitatore perde il senso del tempo come se fosse caduto in un sogno profondo. Quanto tempo ha sognato? Difficile rispondere.
Delle poesie di Nami Moukheiber iscritte su dei pannelli precedono ogni padiglione enfatizzando l’effetto onirico dell’esperienza. Vi lascio scoprire la poesia dell’Alba:
Varcare con un passo leggero il capo del crepuscolo
E cadere dolcemente tra le braccia della notte
Dove i sogni si mescolano e si confondono
Un piede nell’inconscio, l’altro nell’infinito.
Vorrei solo evidenziare due obiezioni:
- La prima è la forma dei bicchieri: i bicchieri usati sono pratici e poco fragili ma tolgono il fascino di un bel bicchiere da degustazione adeguato al vino servito.
- La seconda concerne i profumi messi sui fiori, foglie, e oggettini sparsi: sono purtroppo profumi artificiali. Si sente subito che sono fabbricati in laboratorio. Per iniziare una conoscenza degli aromi del vino credo che sia necessario sentire aromi naturali e non fabbricati. La poesia non è solo nelle parole, nella musica, nelle immagini. Gli aromi sono i poemi espressi dalla natura.