Vini “taroccati”, anche oggi?
Cari lettori voglio portarvi a ritroso nel tempo, nella primavera del 2008. Su Wikipedia una voce in inglese documenta che il sottoscritto fu il primo a sollevare il vaso di Pandora di quella che sarebbe stata chiamata “Brunellopoli”. Ovvero lo scandalo dei Brunello di Montalcino “taroccati” aggiungendo altre uve (Merlot, Cabernet Sauvignon, Primitivo di Manduria…) al Sangiovese in purezza previsto dal disciplinare della Docg Brunello di Montalcino. Si fece tanto rumore, ma tutto finì all’italiana, a tarallucci e vino, soprattutto perché erano coinvolte potenti e notissime grandi Aziende…con il sangue blu…
La domanda che vi pongo è la seguente: credete sia finita la pratica malana e truffaldina di taroccare vini Docg, magari veneti, anche oggi? Mettereste la mano sul fuoco giurando che quei vini, Amarone della Valpolicella, ma anche Barolo, Barbaresco, Taurasi, rispettino alla lettera quello che il disciplinare di produzione prevede e prescrive ai produttori? Io se fossi in voi eviterei di farlo, perché rischiate seriamente di scottarvi.