Muscadet Sèvre et Maine Contrôlée Sur lie Royal Oyster 2022 Marc Brédif (importato da Sagna – Torino) 12,5 gradi
Se avrete delle ostriche freschissime da abbinargli sarà il paradiso degli abbinamenti cibo vino. In caso contrario del salmone affumicato, del tonno rosso, dei gamberi andranno benissimo. Io l’ho trovato sugli scaffali della fornitissima Enoteca La Lunetta in pieno centro a Bergamo, regno della simpatica Signora spagnola, nata a Tarragona. Silvia Allujas Vidaller, a un prezzo, umano, intorno ai 20 euro.
Colore paglierino pallido tendente all’oro, brillante, luminoso, naso “oceanico”, tutto sale, salsedine, sassi (i sassi che ho consumato sono le mie parole d’amore per te, cantava Gino Paoli intervallando questa canzone, Sassi alla celeberrima Sapore di sale) amore.
E qui la mia mente vola indietro a 7-8 anni fa, a tre giorni d’amore (e altro come normalmente succede tra un uomo e una donna che sono attratti l’uno dall’altra) in una località di mare nelle Marche, con gli aquiloni che volavano nel cielo azzurro e io ero innamorato perso di una parigina ex modella di Christian Dior (o lo ero ancora di una nata a Varsavia? Macché, anche se facevo giochi erotici con le straniere, ero, e sono ancora, innamorato perso della mia adorata ex moglie Eliana, nata il 9 agosto 1958 a San Giovanni Bianco in Val Brembana, BG. Eliana che mi manca immensamente…

foto ziliani
Torniamo al Muscadet. Bocca larga, calda, profonda, che ricorda i migliori Vermentino dei Colli di Luni (Ottaviano e Fabio Lambruschi in primis) di Gallura (come quello della Tenuta Muscazega della pittrice, belle le sue etichette!, Laura Carmina), oppure, per la sua grassezza, un Condrieu o un Montecarlo Bianco o certe Petite Arvine della Vallée d’Aoste come quelle di Costantino Charrère o Vincent Grosjean.
Non disponendo di ostriche l’ho abbinato a un’insalata di pesce (polipo, cozze, moscardini, anelli di calamari, gamberetti) e ai dei vol-au-vent.
Un bianco completo, seducente, che mi fa tornare indietro nel tempo, ed eccomi in quel di Arcachon, 80 chilometri da Bordeaux dove mi trovavo per il Salone dei vini Vinexpo. In quella occasione fui invitato con altri colleghi stranieri a visitare un allevamento di ostriche e al ritorno l’ostreicoltore ci offrì le sue huîtres che più fresche non si può. La prima dozzina, poi la seconda, la terza, la quarta (la misura di poitrine che preferisco…) la quinta, la sesta… Beh, arrivai a mangiarne fino ad 80 mentre la moglie dell’ostricaro ci offriva del paté maison con un paio di bicchieri di Muscadet...
Questo vino meraviglioso mi ha fatto pensare agli antipasti misti di pesce dello chef spezzino Oreste Ravecca, oggi scomparso, con il suo Ristorante ArTi dapprima a Romano di Lombardia, poi a Bergamo e poi ancora a Romano, dove oggi sono Arianna e Tiziana con Mamma Giovanna a mandarlo avanti.
O ancora a uno stupefacente pranzo da Don Alfonso a Sant’Agata dei due Golfi sulla Costiera Amalfitana, o al fritto misto di uno sopravvalutato e carissimo ristorante tristellato alla periferia di Bergamo specialista in catering per i super ricchi che magari hanno barche, case al mare e in montagna (conti bancari in paradisi fiscali dove non pagano le tasse, maledetti!) ma non capiscono nulla di quello che hanno nel piatto. Mica come Enzo Vizzari, o l’Edoardo Raspelli d’antan!
Vorrei tanto bere questo Muscadet in Normandia o ancora ad Archachon con un’affascinante Signora nata in Bourgogne.,ma temo proprio che rimarrà un sogno…
Abbinamento musicale:
La Mer di Charles Trenet – Youtube
Sinfonia n°1 Titan di Gustav Mahler diretta da Bruno Walter alla testa dei New York Philarmoniker – Youtube