Nei mesi scorsi ho seguito un corso alla Holden. Pianeta Noir. Lo teneva la scrittrice Grazia Verasani. Eravamo in dieci, appassionati di gialli. Ognuno con il proprio accento, le proprie manie. A ogni incontro si leggeva il compito. C’era chi già pubblicava, chi era agli inizi. Io, tra questi ultimi.Un giorno uno di noi, Alessandro Beriachetto, presentava il suo primo romanzo a Torino, in via Garibaldi. L’ho incontrato lì. Non più solo una voce o un volto sullo schermo. In carne e ossa.

Alessandro Beriachetto- La paura del Buoi Golem Edizioni
Il suo libro si intitola La paura del buio.
Dentro ci sono un commissario stanco, sessantacinque anni sulle spalle, depresso, nevrotico. Un serial killer preciso, violento, freddo. E Marti, un’operatrice sanitaria che subisce botte e silenzi del marito. Tre figure che portano addosso ferite, come cicatrici.
Ho promesso ad Alessandro un articolo. La sua storia mi faceva pensare al vino. Non era un gioco. Era un abbinamento naturale.
Il commissario Mec assomiglia a uno Chardonnay del Piemonte. Un vitigno internazionale, trapiantato in una terra dura. Un vino che non concede nulla. Minerale, amaro in fondo. Come le notti insonni del commissario.
Marti invece ha la grazia del Brachetto. Colore vivo, profumo di frutta e fiori. Sembra fragile, ma non lo è. In lei c’è una forza lenta, che si rivela con il tempo.
Due vini. Due persone. Si incontrano, si misurano, fino a fermare il mostro.
Al killer non ho dato nessun vino. Non lo meritava. Al massimo una birra estrema, la Snake Venom, scozzese, quasi settanta gradi. Liquido ambrato che non ha più sapore, solo alcol. Si beve come un veleno.
Il resto sono note di degustazione.
Cloudy Viso Piemonte DOC Chardonnay 2024 Murazzano*
Uno Chardonnay di Murazzano, giallo paglierino, profumi discreti di frutta fresca, bocca calda e viva, con una lama amarognola che resta.

foto Humbert
Acqui DOCG Secco 2023 di Viotti a Castel Rocchero (Asti)*
Un Brachetto di Castel Rocchero, rosso rubino intenso, naso di fragoline e rosa. In bocca accogliente, sensuale, appena tannico.
Due calici. Due caratteri.
Un commissario e una donna.
E il buio che li circonda.
Degustazione classica*
Cloudy Viso Piemonte DOC Chardonnay 2024 – Murazzano
Podere Martina di Ahuja Manoj Kumar, Murazzano
Alcol: 13,5% vol.
Colore: giallo paglierino limpido.
Profumo: frutta fresca (albicocca, nespola), fiori gialli (ginestra), di media intensità olfattiva.
Gusto: vino caldo, fresco, abbastanza morbido. Impatto deciso in bocca per la sua vivacità; offre una bella mineralità e una leggera sapidità. Struttura un po’ pastosa, seguita da una sensazione amarognola nel finale.
Abbinamenti: vino di pronta beva, ideale da condividere con amici. Ottimo con un tonno di coniglio o un risotto alla piemontese.
Acqui DOCG Secco 2023 – Viotti (Castel Rocchero, Asti)
Vitigno: Brachetto (100%)
Alcol: 14% vol.
Qualche anno fa avevo assaggiato l’ottimo Albarossa DOC di Guido Viotti, che vi consiglio vivamente di provare. Con grande gentilezza, mi aveva regalato anche una bottiglia di Acqui Secco, prodotto interamente con Brachetto.
Colore: rosso rubino, con presenza minima di CO₂.
Profumo: intenso, con note di frutta fresca (fragoline di bosco, lamponi, ribes), floreali (petali di rosa) e vegetali (foglie di ribes nero).
Gusto: sensuale, caldo, leggermente tannico. Una carezza fruttata; vino armonico, avvolgente e delicato, tutto giocato sulla finezza. Finale morbido, con ricordo di dolcezza.
Abbinamenti: perfetto con salame cotto, salame crudo, prosciutto crudo di Cuneo, filetto di maiale e, perché no, uno dei miei dolci alsaziani preferiti: la Forêt Noire (a base di cioccolato fondente, ciliegie sotto spirito e Chantilly).
Musica : Efude di Shigeru Umebayashi






