Lorenzini Fantini nella “Monografia sulla viticoltura ed enologia nella provincia di Cuneo” del 1879 scrisse a proposito del Nebbiolo:
“Se il vitigno ha in sé delle eccellenti qualità è poi anche innegabilmente vero che per elaborare un succo tanto prelibato, ha d’uopo d’un terreno e d’un clima propizio. Non tutti i terreni dà equal gusto, quindi se dobbiamo toglierci il cappello davanti questo vitigno principe, dobbiamo riverire non meno rispettosamente quel suolo che tanto bene lo ospita e lo mantiene.”
Elvio Cogno l’aveva perfettamente capito e con grande coraggio e sacrificio acquisì nel 1990 la Cascina Nuova in località Ravera, un grande casolare sotto il paese Novello. Ma ripercorriamo rapidamente la storia all’indietro con alcune date importanti:
Elvio Cogno, Classe 1936, originario di Novello, lascia nella metà degli anni 80 il Ristorante dell’Angelo a La Morra per dedicarsi alla vitivinicoltura iniziando una collaborazione con l’azienda Marcarini, che gestiva splendidi vigneti in Brunate – nel comune di La Morra. Nel 1961 il primo Barolo Cogno-Marcarini viene imbottigliato. Nel 1990 Elvio Cogno acquisisce la Cascina Nuova e nel 1991 la prima vendemmia di Nebbiolo viene raccolta e messa sul mercato quattro anni dopo con il nome Barolo Ravera. Nello stesso anno, per Vigna Elena viene scelta e piantata la varietà di nebbiolo “Rosé”, una scelta azzardata che risulterà vincente. Nel 1996, Elvio Cogno lascia le redini dell’azienda al genero Valter Fissore che continua a produrre vini territoriali ma di una personalità sempre più spiccata.
Il cru Ravera 30 anni fa non era così considerato. Elvio Cogno è stato il primo produttore a riportare Ravera in etichetta; credeva molto in questo cru. In effetti, gli elementi pedoclimatici di questa zona conferiscono qualità al vino. Il clima fresco e ventilato, le importanti escursioni termiche e i terreni prevalentemente franco limosi con basse percentuali di argilla e sabbia attribuiscono al vino una spiccata eleganza, armonizzata da una mineralità e una sapidità inconfondibili. Il pregio principale di questo cru è il perfetto equilibrio che riesce a raggiungere tra complessità olfattiva e struttura in bocca.
L’annata viticola 2017 è stata calda e con scarse precipitazioni. È stata comunque una annata bella, offrendo le migliori condizioni possibili per lo sviluppo qualitativo della vigna e dell’uva. Il mese di settembre è stato eccezionale grazie alle attese piogge e alle grandi escursioni termiche. Anche se il 2016 è stata un grande annata, il 2017 non è da sottovalutare, in effetti le uve contenevano un alto livello di antociani e tannini: fattore essenziale nei vini da invecchiamento.
Da ricordare: Barolo Ravera 2016: Questo vino risulta fra i 15 migliori d’Italia per la guida del Corriere della sera (i migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2021)
Luca Gardini (sommelier) gli ha dato il punteggio pieno 100/100.
“Muscolare ma mai austero, di grande bevibilità, con tessitura di frutti di sottobosco, more in testa, ma anche un deciso sentore salmastro. In bocca soprattutto sapidità, frutta fresca tostata, tocco balsamico e persistenza sconcertante.”
I punteggi per il 2017: Decanter: 91, James Suckling: 94, Wine enthusiast: 98, The Wine Killer, Giardini Notes: 98+.
La tenuta Cogno possiede circa 17 ha di vigneti, di cui 13 ha a Ravera. La produzione ammonta a circa 120.000 bottiglie all’anno. Cogno è il più importante produttore del cru Ravera. Ravera è una MGA (Menzioni geografiche Aggiuntive) che si estende su 130 ha, di cui 96 % è localizzato presso il comune di Novello e il 4% si trova al confine con la zona di Barolo.
Barolo Ravera, cru storico di Novello, Anno 2017
Superficie 4,88 ha
Vitigno: Nebbiolo (Lampia e Michet) 60% e 40%
Densità: 4000 viti per ettaro
Allevamento: controspalliera potata a Guyot
Altitudine: 380 metri slm
Bottiglie prodotte: ca 15000
Vendemmia: ottobre
Età ceppi: 1970 e 1993 per l’appezzamento al confine con Vigna Elena, 1961 e 2017 per la restante parte
Esposizione: sud /sud ovest
Vinificazione: in acciaio, controllo della temperatura, rimontaggio automatico, Macerazione post-fermentativa per 30gg a cappello sommerso
Affinamento: 24 mesi in legno botte grande di rovere di Slavonia da 25-30 hl
Permanenza sui lieviti: 90 giorni
Affinamento in bottiglia: 6 mesi
Degustazione: frutti rossi piccoli, pepe bianco, tannini fini, bella energia.
Piccola evoluzione stilistica dal 2017 in poi: mosto parzialmente diraspato circa 30%, vino estremo, equilibrio tra alcol e tannini, molto lineare.
Annotazioni e degustazione personali:
È ben difficile dare il proprio avviso dopo i commenti e i punteggi alti ricevuti da persone influenti e competenti.
Bisogna sempre iniziare dalla bottiglia: tipica bottiglia Albeisa.
Etichetta: sobria e classica. Colore avorio chiaro, con in basso la sagoma dorata della cascina, un rettangolo nero nel mezzo dell’etichetta contiene la scritta Barolo Ravera e la docg in lettere dorate. L’anno 2017 è stampato tra il rettangolo e la sagoma. Il nome Cogno (marchio registrato) appare in grande sotto la sagoma.
L’etichetta del retro è di colore avorio chiaro, contiene varie indicazioni scritte in nero, un QR code e una scritta Fly over the wineyars. Collegandosi si possono vedere a 360 gradi i vigneti della zona di Novello e del Ravera, quelli colorati sono del produttore Cogno. Ci sono molte informazioni sul Barolo, sulle MGA, sul clima degli ultimi anni. Questo sito è accessibile, immediato, interessante e ben concepito. (www.barolomga360.it è stato creato da Alessandro Masnaghetti Editore).
Il tappo: Diam 30: è un tappo tecnologico e rivoluzionario che garantisce una stabilità per 30 anni ai vini. La sua permeabilità ridotta si rivela un pregio per i vini da invecchiamento. Il processo rivoluzionario evita ogni rischio di sviluppo di Tca. Tappo sicuro e di qualità.
Colore: rosso granato con riflessi arancioni. Bella limpidezza. Numerose arcate sul bicchiere.
Naso: frutti rossi piccoli, ciliegie, susine, floreali (peonia e rosa), leggermente speziato.
Bocca: frutti rossi, pepe, delicate note di cuoio.
Potente, energico, bella acidità che sveglia il palato, tannini ben presenti ma perfettamente contenuti: l’equilibrio tra alcol e tannini rende questo vino di grande piacevolezza e bevibilità.
Vino in evoluzione che offrirà belle sorprese.
“Se il vitigno ha in sé delle eccellenti qualità è poi anche innegabilmente vero che per elaborare un succo tanto prelibato, ha d’uopo d’un terreno e d’un clima propizio. Non tutti i terreni dà equal gusto, quindi se dobbiamo toglierci il cappello davanti questo vitigno principe, dobbiamo riverire non meno rispettosamente quel suolo che tanto bene lo ospita e lo mantiene.”
Elvio Cogno l’aveva perfettamente capito e con grande coraggio e sacrificio acquisì nel 1990 la Cascina Nuova in località Ravera, un grande casolare sotto il paese Novello. Ma ripercorriamo rapidamente la storia all’indietro con alcune date importanti:
Elvio Cogno, Classe 1936, originario di Novello, lascia nella metà degli anni 80 il Ristorante dell’Angelo a La Morra per dedicarsi alla vitivinicoltura iniziando una collaborazione con l’azienda Marcarini, che gestiva splendidi vigneti in Brunate – nel comune di La Morra. Nel 1961 il primo Barolo Cogno-Marcarini viene imbottigliato. Nel 1990 Elvio Cogno acquisisce la Cascina Nuova e nel 1991 la prima vendemmia di Nebbiolo viene raccolta e messa sul mercato quattro anni dopo con il nome Barolo Ravera. Nello stesso anno, per Vigna Elena viene scelta e piantata la varietà di nebbiolo “Rosé”, una scelta azzardata che risulterà vincente. Nel 1996, Elvio Cogno lascia le redini dell’azienda al genero Valter Fissore che continua a produrre vini territoriali ma di una personalità sempre più spiccata.
Il cru Ravera 30 anni fa non era così considerato. Elvio Cogno è stato il primo produttore a riportare Ravera in etichetta; credeva molto in questo cru. In effetti, gli elementi pedoclimatici di questa zona conferiscono qualità al vino. Il clima fresco e ventilato, le importanti escursioni termiche e i terreni prevalentemente franco limosi con basse percentuali di argilla e sabbia attribuiscono al vino una spiccata eleganza, armonizzata da una mineralità e una sapidità inconfondibili. Il pregio principale di questo cru è il perfetto equilibrio che riesce a raggiungere tra complessità olfattiva e struttura in bocca.
L’annata viticola 2017 è stata calda e con scarse precipitazioni. È stata comunque una annata bella, offrendo le migliori condizioni possibili per lo sviluppo qualitativo della vigna e dell’uva. Il mese di settembre è stato eccezionale grazie alle attese piogge e alle grandi escursioni termiche. Anche se il 2016 è stata un grande annata, il 2017 non è da sottovalutare, in effetti le uve contenevano un alto livello di antociani e tannini: fattore essenziale nei vini da invecchiamento.
Da ricordare: Barolo Ravera 2016: Questo vino risulta fra i 15 migliori d’Italia per la guida del Corriere della sera (i migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2021)
Luca Gardini (sommelier) gli ha dato il punteggio pieno 100/100.
“Muscolare ma mai austero, di grande bevibilità, con tessitura di frutti di sottobosco, more in testa, ma anche un deciso sentore salmastro. In bocca soprattutto sapidità, frutta fresca tostata, tocco balsamico e persistenza sconcertante.”
I punteggi per il 2017: Decanter: 91, James Suckling: 94, Wine enthusiast: 98, The Wine Killer, Giardini Notes: 98+.
La tenuta Cogno possiede circa 17 ha di vigneti, di cui 13 ha a Ravera. La produzione ammonta a circa 120.000 bottiglie all’anno. Cogno è il più importante produttore del cru Ravera. Ravera è una MGA (Menzioni geografiche Aggiuntive) che si estende su 130 ha, di cui 96 % è localizzato presso il comune di Novello e il 4% si trova al confine con la zona di Barolo.
Barolo Ravera, cru storico di Novello, Anno 2017
Superficie 4,88 ha
Vitigno: Nebbiolo (Lampia e Michet) 60% e 40%
Densità: 4000 viti per ettaro
Allevamento: controspalliera potata a Guyot
Altitudine: 380 metri slm
Bottiglie prodotte: ca 15000
Vendemmia: ottobre
Età ceppi: 1970 e 1993 per l’appezzamento al confine con Vigna Elena, 1961 e 2017 per la restante parte
Esposizione: sud /sud ovest
Vinificazione: in acciaio, controllo della temperatura, rimontaggio automatico, Macerazione post-fermentativa per 30gg a cappello sommerso
Affinamento: 24 mesi in legno botte grande di rovere di Slavonia da 25-30 hl
Permanenza sui lieviti: 90 giorni
Affinamento in bottiglia: 6 mesi
Degustazione: frutti rossi piccoli, pepe bianco, tannini fini, bella energia.
Piccola evoluzione stilistica dal 2017 in poi: mosto parzialmente diraspato circa 30%, vino estremo, equilibrio tra alcol e tannini, molto lineare.
Annotazioni e degustazione personali:
È ben difficile dare il proprio avviso dopo i commenti e i punteggi alti ricevuti da persone influenti e competenti.
Bisogna sempre iniziare dalla bottiglia: tipica bottiglia Albeisa.
Etichetta: sobria e classica. Colore avorio chiaro, con in basso la sagoma dorata della cascina, un rettangolo nero nel mezzo dell’etichetta contiene la scritta Barolo Ravera e la docg in lettere dorate. L’anno 2017 è stampato tra il rettangolo e la sagoma. Il nome Cogno (marchio registrato) appare in grande sotto la sagoma.
L’etichetta del retro è di colore avorio chiaro, contiene varie indicazioni scritte in nero, un QR code e una scritta Fly over the wineyars. Collegandosi si possono vedere a 360 gradi i vigneti della zona di Novello e del Ravera, quelli colorati sono del produttore Cogno. Ci sono molte informazioni sul Barolo, sulle MGA, sul clima degli ultimi anni. Questo sito è accessibile, immediato, interessante e ben concepito. (www.barolomga360.it è stato creato da Alessandro Masnaghetti Editore).
Il tappo: Diam 30: è un tappo tecnologico e rivoluzionario che garantisce una stabilità per 30 anni ai vini. La sua permeabilità ridotta si rivela un pregio per i vini da invecchiamento. Il processo rivoluzionario evita ogni rischio di sviluppo di Tca. Tappo sicuro e di qualità.
Colore: rosso granato con riflessi arancioni. Bella limpidezza. Numerose arcate sul bicchiere.
Naso: frutti rossi piccoli, ciliegie, susine, floreali (peonia e rosa), leggermente speziato.
Bocca: frutti rossi, pepe, delicate note di cuoio.
Potente, energico, bella acidità che sveglia il palato, tannini ben presenti ma perfettamente contenuti: l’equilibrio tra alcol e tannini rende questo vino di grande piacevolezza e bevibilità.
Vino in evoluzione che offrirà belle sorprese.
Barolo Cascina Nuova 2017
Vigne più giovani, età media di 12 anni
Superficie 1,5 ha
Densità: 4000 viti per ettaro
Allevamento: controspalliera potata a guyot
Altitudine:380 slm
Bottiglie prodotte: 15000
Vendemmia: ottobre
Vinificazione: in acciaio, controllo delle temperature e rimontaggio automatico
Affinamento 24 mesi in legno botte grande di rovere di Slavonia
Permanenza sui lieviti: 60 giorni
Affinamento in bottiglia: 6 mesi
Bottiglia: Albeisa classica
Tappo: Diam, ma più corto e leggermente friabile all’apertura.
Etichetta: simile al livello grafico al Barolo Ravera. Coerenza dell’etichette nella gamma dei loro vini.
Colore: rosso granato (leggermente più chiaro del Barolo Ravera)
Naso: frutti rossi piccoli, ciliegie e more, marasco, note floreali (rosa e violetta),
Bocca: approccio delicato e rotondo in bocca, bella sapidità e una leggera mineralità.
Personalità del vino: floreale, allegro, a impatto più morbido, i tannini delicati e fini, vino meno complesso del Barolo Ravera. I profumi speziati sono fini.
Un Barolo più moderno per un pubblico più giovane, immediato e piacevole, con una bella persistenza aromatica in bocca. Un vino di grande bevibilità.
Se desiderate altre informazioni il sito www.elviocogno.com è molto ricco e ben costruito, è anche ben accessibile dal cellulare.
Il futuro:
“Per fare il vino bisogna avere un’idea, difenderla con i denti, a volte essere chiamati bastian contrari. Per fare il vino ci vuole una visione.” V.Fissore
Valter Fissore ha intenzione di produrre vini sempre più personali, meno omologati, vini più naturali (lavora in Biodinamica da quasi 15 anni), vini di territorio (meno legno, grappi interi). Con la sua esperienza, abbinata a un territorio unico come il cru Ravera, e con una grande determinazione, i Barolo futuri ci riservano sorprese: autenticità e forte personalità.
Vigne più giovani, età media di 12 anni
Superficie 1,5 ha
Densità: 4000 viti per ettaro
Allevamento: controspalliera potata a guyot
Altitudine:380 slm
Bottiglie prodotte: 15000
Vendemmia: ottobre
Vinificazione: in acciaio, controllo delle temperature e rimontaggio automatico
Affinamento 24 mesi in legno botte grande di rovere di Slavonia
Permanenza sui lieviti: 60 giorni
Affinamento in bottiglia: 6 mesi
Bottiglia: Albeisa classica
Tappo: Diam, ma più corto e leggermente friabile all’apertura.
Etichetta: simile al livello grafico al Barolo Ravera. Coerenza dell’etichette nella gamma dei loro vini.
Colore: rosso granato (leggermente più chiaro del Barolo Ravera)
Naso: frutti rossi piccoli, ciliegie e more, marasco, note floreali (rosa e violetta),
Bocca: approccio delicato e rotondo in bocca, bella sapidità e una leggera mineralità.
Personalità del vino: floreale, allegro, a impatto più morbido, i tannini delicati e fini, vino meno complesso del Barolo Ravera. I profumi speziati sono fini.
Un Barolo più moderno per un pubblico più giovane, immediato e piacevole, con una bella persistenza aromatica in bocca. Un vino di grande bevibilità.
Se desiderate altre informazioni il sito www.elviocogno.com è molto ricco e ben costruito, è anche ben accessibile dal cellulare.
Il futuro:
“Per fare il vino bisogna avere un’idea, difenderla con i denti, a volte essere chiamati bastian contrari. Per fare il vino ci vuole una visione.” V.Fissore
Valter Fissore ha intenzione di produrre vini sempre più personali, meno omologati, vini più naturali (lavora in Biodinamica da quasi 15 anni), vini di territorio (meno legno, grappi interi). Con la sua esperienza, abbinata a un territorio unico come il cru Ravera, e con una grande determinazione, i Barolo futuri ci riservano sorprese: autenticità e forte personalità.