Pierre Bonnard
Nel 1891, l’artista Pierre Bonnard, pittore post impressionista appartenente al gruppo dei Nabis, realizzò un manifesto per France Champagne. Fu un vero successo perché Bonnard riuscì a conferire al suo manifesto un’espressione nuova e moderna per l’epoca.
Anche se il manifesto risale a 130 anni fa, andiamo a scovare l’esistenza di un legame tra lo Champagne con le sue caratteristiche organolettiche e lo stile dell’immagine.
Se si potesse trovare un rapporto tra i profumi e il tratto, tra l’impatto in bocca e i colori e tra la struttura del vino e il tipo di scrittura? L’artista aveva delle doti nell’apprezzamento dello Champagne? Ha saputo esprimerle attraverso la sua arte?Esaminiamo il manifesto.
La spuma
Una giovane donna bionda e sensuale tiene nella sua destra una coppa di Champagne. La spuma è notevole e trabocca dal bicchiere, espandendosi a dismisura nella parte inferiore del manifesto. La ragazza sembra essere sommersa in un bagno di spuma.
Dal XVIII secolo alla metà del XIX secolo, in Francia la quantità della spuma nello Champagne era considerata un segno di freschezza e di qualità da parte dell’aristocrazia.
M. Barberet, fisico francese, scrisse nelle sue memorie nel 1761:
“C’est tout à coup, une écume légère qui franchit le bord des bouteilles et des verres, c’est un million de ballons aériens, qui en éclatant lancent de toute part les parois qui les formaient: c’est une liqueur pétillante qui fait une impression très vive sur l’organe du goût”
(È all’improvviso, una leggera schiuma che valica il bordo di bottiglie e bicchieri, è un milione di mongolfiere, che scoppiando lanciano ovunque le pareti che le formavano: è un liquore frizzante che lascia un’impressione molto vivida sull’organo del gusto. T.d.A.)
Probabilmente Bonnard volle accentuare la quantità di spuma per esaltare la qualità e la freschezza di questo Champagne.
Il colore
Un unico colore, il giallo, viene declinato in quattro tonalità diverse: giallo paglierino per la spuma, giallo paglierino-dorato per la pelle nuda della donna, giallo dorato per lo sfondo e giallo ambrato per il vestito scollato e svolazzante, la chioma indisciplinata della modella e per il ventaglio appena chiuso.
Si tratta delle tipologie di giallo dettate dalle schede tecniche di degustazione. Pierre Bonnard, pittore colorista, creò, forse senza rendersene conto, una perfetta similitudine tra i colori del manifesto e i colori dello Champagne. La sua scelta astuta di rappresentare tutti gli Champagne e non uno in particolare denota la sua grande capacità e sensibilità cromatica.
Il nero, colore caldo per Bonnard, esalta tutti i dégradés di giallo, amplificando il calore, la gioia e la sensualità espressi nell’immagine.
La scrittura nera, dritta, in corsivo, in grassetto, storta o rigida anima l’insieme. La scritta France Champagne sembra “surfare” su un’onda di Champagne.
La donna ha appena chiuso il suo ventaglio, il calore nella stanza la costringe a bere una bevanda fresca e frizzante. A questo punto Bonnard riesce a creare la necessità o, nel linguaggio odierno del marketing, un “bisogno latente” da saziare.
Lo spettatore mira questa donna immersa quasi in un bagno di Champagne, le bollicine galleggiano ovunque. Uno spettacolo scintillante e frizzante illumina lo sguardo del pubblico. Altri dettagli intriganti, come l’abbondanza della scollatura, la sottile bocca semiaperta, gli occhi socchiusi e la guancia accaldata lasciano intravedere la disponibilità della donna e la sua voglia di amare. Tout est permis! (tutto è permesso). Bonnard ci offre un invito all’amore sensuale e alla gioia di vivere.
Guy Goffette, poeta e scrittore contemporaneo, scrive a proposito di questo manifesto nel suo libro “Elle, par bonheur et toujours nue”:
“C’est une affiche en fait […] une réclame pour le champagne, une grande surface jaune et blanche où, dans un bain de bulles et sous un ballet de mots noirs qu’elle règle de son éventail, une femme très décolletée , follement rousse et qui rit, tend la coupe de débordante.”
(“È un manifesto in effetti […] una pubblicità per lo champagne, una grande superficie gialla e bianca dove, in un bagno di bolle e sotto un balletto di parole nere che essa regola con il suo ventaglio, una donna molto scollata, rossa alla follia e ridente, porge la sua coppa traboccante.” T.d.A.)
La degustazione
Si tratta sicuramente di un Blanc de Blancs, 100 per cento Chardonnay.
La spuma chiara mette in evidenza la notevole freschezza dello Champagne. Al naso è possibile sentire profonde e ricche note agrumate, fiori e aromi di pasticceria, come il fiore di albicocca, la salvia bianca, e la frangipane. Lo sfondo giallo dorato del manifesto ci lascia intuire uno Champagne potente, dinamico ed eminentemente espressivo, con sapori di marmellata dei frutti con nocciolo, passando per la delicatezza dei fiori bianchi. Un vino notevole, con un finale lungo e salivante. Bonnard con la sua palette di colori ha efficacemente suggerito i profumi e con pochi tratti ha messo in mostra la complessità di questo Champagne. L’artista aveva veramente delle doti di degustazione? Non credo, ma la sua capacità espressiva nel tratto e la sua incredibile sensibilità nella scelta dei colori lascia a tutti noi la possibilità di sentire sotto il naso le bolle che esplodono in un corteo di profumi meravigliosi.