L’artista:
Vermeer era innanzitutto un virtuoso della sua tecnica, aveva una maestria nella resa della prospettiva, nell’uso del colore e del chiaroscuro. La verosimiglianza quasi fotografica delle sue opere sconvolge qualunque spettatore. Sceglieva dei soggetti banali come un interno, eventi quotidiani in apparenza privi di un significato particolare. Ma dietro questa banalità si nasconde un profondo senso di mistero e d’ambiguità. Che cos’è l’ambiguità? La risposta la lascio a un importante professore di neurobiologia Semir Zeki: “il concetto di ambiguità è esprimere in un solo quadro con assoluta fedeltà un grande numero di situazioni. Nei quadri di Vermeer il cervello dell’osservatore è il luogo privilegiato della nascita di molte situazioni, tutte del pari valide, la risposta corretta non esiste.”
Osserviamo adesso il suo quadro: Il bicchiere di vino (1658-1660) olio su tela 66,3 x 76,5 cm, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin. Ci troviamo all’interno di un salotto in una casa borghese olandese del XVII secolo. Un nobiluomo sta in piedi, il suo fianco destro appoggiato contro una tavola ricoperta di un tappetto e nella destra tiene un piccolo fiasco di porcellana bianca contenente del vino. Il suo braccio destro sembra essere sospeso nell’attesa di versare del vino a una giovane donna seduta davanti a lui. La donna, vista di profilo, indossa un abito rosa salmone arricchito di cordoncini e nastri argentati. Il suo capo irriconoscibile è coperto con una cuffia di tela bianca apprettata tipica di quell’epoca. La schiena si appoggia contro lo schienale di una sedia pregiata e l’avambraccio sinistro cinge tutta la parte inferiore del suo addome. Sta finendo di bere le ultime gocce di vino inclinando, con la mano destra, il piede di un bicchiere in cristallo di bella fattura.
Qui l’intreccio di verità diverse ruota intorno al rapporto tra l’uomo e la donna. Tra loro c’è o ci sarà qualche relazione?
In quanto incarnazione del vizio, le donne che bevono vino sono un motivo centrale nell’opera di Vermeer. In uno stile elegante e raffinato, dipinge la vita intima di donne silenziose. Dedicherà sette delle sue opere agli effetti del vino (su un totale di soli trentacinque conosciuti). In esse il vino è molto chiaramente designato come lo strumento di seduzione a cui dona tutto il suo sapore. Ma esiste un elemento che lascia intuire che questa donna non si lascerà trascinare nel vizio.
Il simbolo dipinto sulla vetrata della finestra di fronte alla protagonista rappresenta la temperanza, una delle virtù cardinali, con i suoi attributi: la squadra per agire con giustizia e la briglia per dominare le passioni.
Vermeer con questo dettaglio mette in evidenza l’amore pudico e la moderazione nel consumo del vino. Ma lo sguardo intenso del corteggiatore fissato sul bicchiere e la sua mano pronta a servire del vino rivelano invece un amore carnale e un intenso desiderio, facendo da preludio ad altri piaceri.
Ognuno di noi ne trarrà conclusioni come meglio crede, ma l’ambiguità rimane sempre.