La seguente degustazione analizza Les Forts de Latour, il secondo vino di Château Latour. È un vino rosso di Bordeaux della denominazione Pauillac. Questo importante vino è prodotto con uve Cabernet Sauvignon e Merlot.
- Les Forts de Latour prende il nome da una storica parcella de “l’Enclos”.
L’origine di questo vino è triplice:
-Intorno a “l’Enclos”
– Alcune parcelle che potrebbero produrre Grand Vin possono essere incluse nei Forts de Latour se il loro livello qualitativo lo giustifica durante le degustazioni di assemblaggio.
– Parcelle situate al di fuori dell’Enclos, nelle zone dei crus classés di Pauillac.
L’assemblaggio dei Forts de Latour può variare di anno in anno, ma la percentuale di Merlot varia dal 25 al 30% .
L’affinamento è in botte nuove: tra 50 a 60%.
Condizioni climatiche del 1993: L’anno 1993 si caratterizza con un inverno mite e un’estate inizialmente fredda. Il mese d’agosto invece è stato molto caldo e soleggiato. A partire dal 9 settembre ha iniziato a piovere e i rovesci sono continuati praticamente per tutta la vendemmia. la qualità del Millésime è media.
Descrizione del vino sul sito del produttore:
Risultato soddisfacente nonostante le difficili condizioni meteorologiche. Un vino complesso, che sviluppa aromi di prugne e frutta candita, con un accenno di Avana, e che al palato sprigiona freschezza e frutta. Senza essere un mostro di concentrazione, è un vino ben equilibrato, con una struttura morbida e setosa e un finale sorprendentemente persistente.
Nel gennaio 2003, il famoso critico Jean-Marc Quarin, specialista nei vini di Bordeaux scrive dopo la degustazione di questo vino:
Colore rosso sangue. Media intensità. Riflessi neri. Nota di evoluzione. Naso un po’ curioso. Note di legno vecchio e foglia morta. Molto soave all’attacco, il vino si sviluppa grasso e succoso e questo carattere viscoso è molto raro in questa annata. Lenta evoluzione tannica, piuttosto saporita e con una bella lunghezza. Vino piacevole, già un po’ vecchio al naso, ma molto soddisfacente in bocca. Da bere adesso.
Sul sito:www.chateau.com, vi allego la loro degustazione:
Il Forts de Latour 1993 si veste di un bel colore rubino e rivela un naso ricco, pieno di frutti maturi e canditi, intervallati da note di spezie e terra.
Al palato, l’annata 1993 di Forts de Latour è morbida e di medio corpo, con una buona lunghezza in bocca. Offre una bocca corposa e precoce, con frutta abbondante, già molto evoluta e facilmente accessibile.
Il famoso Robert Parker ha valutato questo vino: 87 e di seguito la sua laconica degustazione:
Data l’eccezionale qualità del Latour 1993, non sorprende vedere quanto sia ben fatto il Forts de Latour 1993, il secondo vino della tenuta. Presenta un colore rubino intenso e un naso speziato di legno, erbe, noci e frutti rossi e neri. Più morbido del fratello maggiore, questo vino possiede un tannino moderato e una personalità di medio corpo e leggermente austera.
LA DEGUTAZIONE
Vendemmia 1993
Alcol: 12,2
Formato: 75 cl
vitigni: 70% Cabernet Sauvignon, 30% merlot
Esame visivo: rosso granato con dei riflessi aranciati
limpido, abbastanza consistente
Esame olfattivo:
Primo naso: abbastanza intenso
Secondo naso: intenso (Si intensifica durante la degustazione)
Complessità: complesso
Qualità: fine
Descrizione: Fruttato molto maturo: ribes nere, more, lamponi sotto-spirito, floreale: sottile aroma di violetta, vegetale: humus, minerale: grafite, spezie: pepe nero, empireumatico:legno bruciato, animale: selvaggina
(Tutti questi aromi sono molto delicati e perfettamente integrati nell’insieme. La note fruttata prevale)
Esame gusto-olfattivo:
Zuccheri: secco, Alcoli: abbastanza caldo, polialcoli: morbido
Acidi: fresco, Tannini: abbastanza tannico (qualità dei tannini: setosi)
Sostanze minerali: poco sapido
Equilibrio: Nell’insieme il vino è abbastanza equilibrato visto la sua età
Intensità: Intenso
Persistenza: persistente. Più nell’olfatto (sul frutto molto maturo per finire su note empireumatiche) che nel gusto
Struttura del corpo: Di corpo
Stato evolutivo: Maturo. Offre ancora belle emozioni.
Armonico: Nell’insieme è armonico. L’acidità è meno vivace dei primi anni e la sua struttura non è molto corposa , ma i suoi tannini sono setosi e la complessità e l’intensità degli aromi impressionano.
Qualche anno fa, la degustazione di questo vino si è rivelata un po’ deludente. Si sentiva che il vino era vecchio , aveva poca acidità, i tannini erano poco percettibili e gli aromi erano spenti e troppo sugli aromi terziari. Il vino invecchiando non sempre segue una curva discendente. Può anche seguire una curva sinusoidale (che in genere riguarda i grandi vini).
Temperatura di servizio: 16/18 gradi
Da abbinare con tagliatelle con ragù di fagiano, un cosciotto di agnello ai funghi porcini, un formaggio di pecora sardo al latte crudo, un Fienarolo.
*La famosa torre riportata in etichetta fu concepita come colombaia e costruita intorno al 1620. *Cinque Châteaux sono stato classificati Premier Cru nel 1855: Château Lafite-Rothschild, Château Latour, Château Margaux, Château Mouton Rothschild e Château Haut-Brion.