L’impossibile:
Il filosofo francese François Marie Charles Fourier (1772-1837) scrisse:
“Cominciamo a dire: questo è impossibile per evitare di tentarlo, e diventa impossibile, appunto, perché non lo tentiamo”.
Un pensiero negativo, ma spesso reale. Fortunatamente, però, esiste anche il suo contrario. Il Villaggio Leumann a Collegno finalmente sta per rinascere dalle sue ceneri grazie a un ambizioso progetto guidato dall’Associazione Culturale Kòres.
Lunedì scorso, il 16 dicembre 2024, è stata inaugurata una mostra-evento presso il Polo del ‘900 a Torino. Intitolata “Villaggio Leumann: da 150 anni passato e futuro si incontrano”*, la mostra presenta fotografie di Renzo Miglio, immagini d’epoca, documenti inediti, manifesti in stile Liberty e oggetti che raccontano la storia del villaggio.
Durante la conferenza stampa è stato presentato un progetto innovativo: l’applicazione “Leumapp”, che sarà lanciata nell’aprile 2025. Quest’applicazione consentirà ai visitatori di immergersi nella storia e vivere un’esperienza interattiva ed emozionale. Vi consiglio di visitare il sito www.villaggioleumann.info per scoprire, nei prossimi mesi, tutte le novità.
Domanda
Dopo la conferenza stampa, mi sono avvicinata a Carla Federica Gütermann e le ho chiesto se, nei suoi archivi privati di famiglia, conservasse ancora documenti su vini, ricette di Vermouth o qualunque ricettario legato a bevande alcoliche. Carla mi confermò illico et immediate l’esistenza di un libretto. Mi è venuta un’idea inconfessabile a quel momento:
“Allora creiamo il cocktail Leumann con ingredienti del passato, aggiungendo un tocco moderno e innovativo!”
Penso che luoghi ed eventi storici possano essere rievocati anche attraverso una bevanda, proprio come accade con il famoso “Communard” francese, un short drink secco preparato con 1/5 di crème de cassis e 4/5 di vino rosso (generalmente un Pinot Nero di Borgogna, anche se a Lione si utilizza spesso un Côte du Rhône o un Beaujolais). Questa bevanda richiama la bandiera rossa della Comune di Parigi (1871) e i 20.000 morti di quell’evento storico.
Oppure si potrebbe pensare a una bevanda storica come la celebre Coca Mariani, inventata da Angelo Mariani (1838-1914) e prodotta tra il 1874 e il 1910. Questo tonico a base di vino di Bordeaux e foglie di coca ebbe un successo straordinario, venendo esportato in tutto il mondo. Era apprezzato negli ambienti politici, artistici e intellettuali, soprattutto per le sue proprietà inebrianti e allucinogene. Precursore della Coca Cola, il tonico Mariani fu lodato persino da due papi: Leone XIII e Leone X.
Tra i cocktail storici c’è anche il famoso Gin Tonic, nato nel XIX secolo quando i soldati britannici in India aggiunsero il gin all’acqua di chinino per ridurne l’amarezza.
E per concludere, un piccolo “clin d’œil” a Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI. Si narra che abbia inventato un bicchiere chiamato “Pomponne” per bere lo Champagne in modo disinvolto: un bicchiere con lo stelo ma privo di piede. Così, il gioioso bevitore era costretto a tenerlo in mano per tutta la serata, evitando che lo Champagne fuoriuscisse o che il bicchiere si rompesse, lasciandolo senza la possibilità di bere. Lei inventò il bicchiere senza piede e finì, tragicamente, senza testa.
*Villaggi operai in Italia: il modello Leumann e il progresso sociale
- Nella seconda metà dell’Ottocento, l’Italia affrontò le sfide della rivoluzione industriale, tra cui la questione abitativa delle classi lavoratrici. I villaggi operai emersero come esempi di architettura sociale e filantropia industriale, promuovendo il benessere collettivo. Tra i più significativi c’è il Villaggio Leumann di Collegno, ideato da Napoleone Leumann.
- Il Villaggio Leumann: un progetto sociale avanzato
Realizzato tra il 1876 e il 1912, il villaggio mirava a offrire ai lavoratori condizioni di vita dignitose. Situato a Collegno, vicino a Torino, copriva 72.000 metri quadrati e comprendeva il cotonificio e aree residenziali progettate da architetti come Pietro Fenoglio. Le abitazioni in stile liberty, con orti-giardino, riflettevano un equilibrio tra estetica e funzionalità. - Servizi e innovazione educativa
Il villaggio era autosufficiente, con servizi gratuiti come ambulatorio, casse di previdenza e scuole gratuite, tra cui il Giardino Froebelliano e la Scuola della Buona Massaia. Quest’ultima, fondata nel 1909, formava le giovani donne nell’economia domestica. - Un modello di comunità
Il villaggio offriva spazi di aggregazione come il Teatro, la Chiesa di Sant’Elisabetta e il Convitto per le operaie, integrando lavoro, istruzione e tempo libero. - Un’eredità duratura
Oggi, il Villaggio Leumann testimonia un’epoca in cui l’industria promuoveva progresso sociale. Napoleone Leumann fu premiato con la medaglia d’oro nel 1906 e il titolo di Grande Ufficiale della Corona d’Italia nel 1911, riconoscendo il suo impegno per i lavoratori.