Incipit
Quasi 500 cantine delle Langhe, Roero e Piemonte hanno partecipato alla manifestazione Grandi Langhe alle OGR di Torino. Tanti visitatori erano presenti e naturalmente c’erano abbastanza difficoltà ad avvicinarci ai banchi dei produttori. Non sono andata a visitare le cantine famose e importanti perché non hanno bisogno di essere scoperte. Ho cercato solo qualche cantina che propone vini a base di vitigni autoctoni.
La prima cantina visitata è quella di Guido Viotti, localizzata a Castel Rocchero, tra l’Alta Langa Astigiana e l’Alto Monferrato. Il primo assaggio è stato un Brut Rosé Metodo Classico prodotto con un vitigno particolare che apprezzo molto: l’Albarossa. Questo vitigno fu creato dall’ampelografo Giovanni Dalmasso nel 1938. L’Albarossa è un incrocio tra il Nebbiolo di Dronero (chiamato Chatus) e la Barbera.
Il vino è storia di famiglia, di terra, di uomini, e Guido mi ha raccontato un po’ della vita di suo nonno Tunio, un cantautore che passava le serate invernali a recitare per alcune famiglie radunate in una cascina la Divina Commedia e I Promessi Sposi. Aveva memorizzato tutti i canti di Dante e la prosa di Manzoni e li recitava a puntate per il bene della comunità. Ben diverso da Netflix!
Ritorniamo ai suoi vini: Guido Viotti mi spiega come avviene la vendemmia dell’Albarossa. In realtà, l’uva viene raccolta in tre periodi diversi:
- La prima raccolta è verso il 15 agosto, e l’uva viene usata per la produzione dello spumante.
- La seconda avviene il 1° settembre per il rosato fermo Munferié.
- L’ultima si conclude verso la fine di settembre per il Piemonte Albarossa.
Metodo Classico Rosé “Lù” 2019 – Alta Langa DOCG
- 42 mesi sui lieviti
- 100% Albarossa (età 30 anni circa) – Alcol: 12,5% vol.
- Colore: rosa salmone con riflessi aranciati
- Perlage: bollicine fini, mediamente effervescente (la bottiglia era aperta da tempo e non posso valutarlo correttamente).
- Naso: profumi eleganti di frutti di bosco (molto presente la fragolina) e amarena.
- Bocca: un vino gradevole e vivace, perfetto per l’estate. Vino da tutto pasto, molto gradevole e fresco.
Punti di forza: profumi di frutta fresca, vivacità e morbidezza. Un vino armonico in cui ogni elemento gustativo (acidità, tannini e alcol) si equilibra con finezza.
Pensavo a Manzoni e forse al suo monito riguardo donna Prassede:
“Per fare il bene, bisogna conoscerlo; e, al pari d’ogni altra cosa, non possiamo conoscerlo che in mezzo alle nostre passioni, per mezzo de’ nostri giudizi, con le nostre idee; le quali bene spesso stanno come possono.” (I Promessi Sposi – Alessandro Manzoni)
Forse lo recitava anche il nonno Tunio. Per fare il bene bisogna conoscerlo, e penso che nella passione per il suo lavoro Guido Viotti trasmetta proprio questo: alla vite, alla terra e a noi consumatori.

Albarossa Viotti
Piemonte DOC Albarossa 2017
- 100% Albarossa – Alcol: 14% vol.
- Affinamento: 15 mesi in botti da 25 hl di legno Allier a grana fine
- Colore: rosso granato molto scuro
- Naso: fruttato (piccoli frutti rossi maturi: ribes nero, mirtilli, more), humus e gomma arabica
- Bocca: vino strutturato, ampio, fresco, con tannini fini. Lunga persistenza aromatica e gustativa. Un vino equilibrato, integro, che può invecchiare qualche anno senza perdere le sue caratteristiche.
Un vino espressivo, da tutto pasto.
Vi ricordate il Canto V dell’Inferno di Dante?
“Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.”
L’amore impossibile tra Paolo e Francesca. Chissà quante volte lo ha declamato il nonno Tunio!
Alla fine della degustazione, Guido mi ha regalato una bottiglia di Brachetto secco, consigliandomi di assaggiarla. Mi ha accennato la storia del Vinum Acquense, il Brachetto che Giulio Cesare avrebbe regalato alla bellissima Cleopatra. Sembra che la regina d’Egitto ne fosse innamorata… del vino o di Cesare? Sarà l’argomento per un prossimo articolo.

Ciafré – Roero Marco Pezzuto
Marco Pezzuto è un giovane produttore di vini localizzato a Vezza d’Alba, nel Roero. Nel 2017 inizia la sua avventura nel mondo del vino. Nel 2021 escono le prime bottiglie di Langhe Nebbiolo, seguite dal Roero nel 2022.
Il produttore punta su vini freschi, fruttati, immediati, di facile beva.
Roero Ciafré
- Produzione: circa 650 bottiglie
- Terreno: sabbioso – origine marina
- Altitudine: 350 m s.l.m. – orientazione sud-est
- Affinamento: 6 mesi in botte grande
- Vitigni: viti vecchie di 50/60 anni
- 100% Nebbiolo
- Vino non filtrato né chiarificato
- Alcol: 14% vol.
Colore: rosso rubino
Naso: tutto sul fruttato (piccoli frutti rossi)
Bocca: fresco, di corpo, caldo, con tannini precisi e abbastanza fini
PAI: 6/7 sul fruttato
Sarà interessante scoprire fra qualche anno l’evoluzione dei suoi vini e della sua filosofia.
La terza cantina: Azienda Agricola di Paola Oberto – Via La Morra, Cherasco
Dopo alcuni malintesi, Paola Oberto ha lasciato l’azienda di famiglia, Ciabòt Berton, per creare la sua cantina circa due anni fa.
Ho provato il Sansussì (in francese sarebbe letteralmente sans soucis: senza preoccupazioni).
Langhe DOC Favorita 2023
Le viti di Favorita sono impiantate a Cherasco, vicino a terreni dedicati al Nebbiolo. Sono esposte a sud-ovest, verso il Monviso, e si trovano a circa 350 m s.l.m.. Hanno circa 20 anni.
Il vitigno Favorita è una varietà storica del Piemonte, un particolare clone del Vermentino. Le sue caratteristiche sono un’acidità vivace, un corpo medio, una sapidità equilibrata e un’alcolicità abbastanza pronunciata.
Nella Favorita di Paola ho notato profumi molto eleganti di fiori bianchi, frutta (albicocca e pesca tabacchiera) ed erbe aromatiche (salvia ed erbe selvatiche). Ho percepito anche un sentore particolare, che mi ha sorpreso: foglie fresche di nocciolo. (Chissà se nei dintorni ci sono boschi di noccioli?)
In bocca, la Favorita ha una freschezza ben marcata e un corpo medio. Paola propone una versione con una struttura più complessa, capace di invecchiare dai 3 ai 5 anni.
Il Sansussì, con il suo colore giallo scarico argentato, la sua vivacità e la sua ottima bevibilità, regala un finale armonioso e profondo.
Langhe DOC Nebbiolo 2023 – Matiné
Il Matiné rientra perfettamente nelle caratteristiche di un Langhe DOC Nebbiolo. Il 2023 è ancora un po’ chiuso (i tannini sono ancora leggermente ruvidi), ma tra qualche mese offrirà un’ottima esperienza, grazie ai suoi aromi fruttati intensi e alla sua freschezza.
Veglio Angelo di Veglio Franco
Ho incontrato il proprietario Franco Veglio, che mi ha consigliato di assaggiare il suo Barolo 2020, prodotto nel comune di La Morra.
Si tratta di un Barolo di buona bevibilità, pronto e rispettoso delle caratteristiche di questo vino. Penso che il suo Barolo Gattera avrebbe potuto offrire altre gradevoli sorprese.
Franco è un vignaiolo simpatico e i suoi vini rispecchiano il suo desiderio di apprezzare la vita sul momento: “Carpe Diem”.

Opera Prima Ruchè Ferraris
Penultima visita: lo stand del famoso produttore di Ruché Ferraris
La ragazza presente al banco mi ha fatto assaggiare forse la proposta più iconica della cantina: “Vigna del Parroco”.
Apprezzo molto questo vitigno (l’ho assaggiato per la prima volta circa 20 anni fa) per i suoi bellissimi aromi di frutti maturi, note floreali, soprattutto violetta, e sentori balsamici.
Un vino di nicchia da apprezzare in qualsiasi momento: durante i pasti o anche fuori pasto.
Poi mi sono tuffato nell’Opera Prima Riserva 2021 (mi ha fatto pensare a L’Opera al Nero di Marguerite Yourcenar).
Avvicinando il naso al bicchiere, ho percepito un’onda gigante di aromi intensissimi: ciliegie sotto spirito, confettura di piccoli frutti neri. Poi è arrivata una seconda ondata, ancora più alta e potente: una nota incredibilmente balsamica.
Non voglio dire che sembrava di respirare un bastoncino di Vicks, ma quest’aroma era celestiale: sembrava di essere teletrasportati in una foresta di eucalipto.
⚠ Attenzione! Quel sentore può provocare la sindrome di Stendhal.
Quando si beve?
Con un grado alcolico di 16% vol., si beve quando si vuole:
- a pranzo,
- a cena,
- a colazione,
- seduti su una poltrona,
- leggendo un buon libro,
- ascoltando musica jazz di Chet Baker o musica classica come Carmina Burana (in analogia alla potenza aromatica di questo Ruché).
Ultima tappa: Barolo Oddero
Per concludere il mio piccolo percorso, ho assaggiato un Barolo Tradizionale dell’iconico produttore Oddero.
Finezza, eleganza.
Tradizionale, preciso, emblematico.
Ho riportato il mio bicchiere e la giornata si è conclusa serenamente con un bicchiere di Dogliani Superiore 2021 della Cascina Corte, a casa.
“E perché meno ammiri la parola,
guarda il calor del sol che si fa vino,
giunto a l’omor che de la vite cola.”
(Dante, Purgatorio XXV, 76-78)