- Cataldi Madonna Cerasuolo d’Abruzzo “Piè delle Vigne” 2018.
Alcol 14% vol.
Colore cerasuolo tendente al granato, luminoso.
Naso grasso e avvolgente, con in sequenza e in gioco nel bicchiere, note di liquirizia nera, mora, ginepro, pepe nero e accenni balsamici di eucalipto e di macchia mediterranea o garrigue.
Bocca piena, calda, avvolgente con un acidità equilibrata che spinge e dà freschezza ed equilibra la materia ricca e terrosa dove non c’è uno spigolo.
I tannini sono presenti e danno spalla nel vino ma sono levigati e non aggressivi.
I tortellini con ragù di cinghiale che mi sono servito si sposano benissimo con quel tanto di selvatico che il vino esprime.
Questo cerasuolo mi ha stupefatto perché l’ho trovato in cantina insieme ad altre due bottiglie in un cartone ben sigillato, ma che stupidamente avevo lasciato in piedi.
Abbinamento musicale: La Vie en Rose cantata da Grace Jones
- IGT Toscana Annita 2021 – azienda agricola Il Rio di paolo Cerrini e Manuela Villimburgo a Vicchio (FI).
Alcol: 13%vol.
Dal Mugello, da uno dei migliori produttori di Pinot Nero, un bianco dall’uvaggio molto originale:
Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot Nero, vinificato in bianco.
Fermentazione in barrique, affinamento di 8 mesi in barrique seguito da altri 10 mesi in affinamento in bottiglia.
Colore paglierino oro intenso, brillante e luminoso.
Naso caldo, fitto, complesso, con note di fiori e frutta gialla, accenni di foglia di pomodoro e peperoni gialli grigliati.
Un naso di rotonda consistenza e grassezza, con una leggera nota di legno ben integrata con il frutto.
Bocca larga, ricca, con una dolcezza e un’avvolgenza che mi fa pensare ad alcuni Viognier italiani, tipo Il GiovinRe di Michele Satta a Bolgheri e qualche siciliano e al vino della tenuta Falesco del gran Winemaker Riccardo Cotarella e famiglia.
Certo i Condrieu sono ben altra musica.
Ma la spalla è calda e ben sostenuta. Le vigne di Pinot Nero hanno 25 anni di età, mentre il Chardonnay e il Sauvignon hanno 15 anni.
Il nome Annita del vino è una fusione tra il nome della mamma di Emanuela e di Paolo.
Abbinamento a salumi misti perché non avevo voglia di cucinare.
- Sauvignon Blanc 2023 Greywacke di Kevin Judd
Alcol: 13,5% vol.
Tappo a vite
Dal mitico ex winemaker di Cloudy Bay, il cui Sauvignon Blanc negli anni 90 rivoluzionò lo scenario dei vini base Sauvignon, co aromi non più vegetali di foglia di pomodoro, peperone verde, pipì di gatto, ma di frutta gialla, un Sauvignon della tenuta di famiglia, sempre in Marlborough Country.
Ho avuto la fortuna di conoscere Kevin Judd, che è anche un grande fotografo e autore di libri con paesaggi mozzafiato neozelandesi nel 1977 alla London Wine Fair. L’anno prima era stato in Australia con Marco Sabellico del Gambero Rosso e a Sidney, al ristorante The Bay, avevamo mangiato Coquilles Saint-Jacques bevendo proprio quel Sauvignon. Lo raccontai a Londra, con il mio povero inglese, a Kevin. Lui mi chiese cosa mi avesse colpito di più nei miei assaggi in Fiera. Io gli risposi che ero stato colpito da una serie di Pinot grigio dell’Oregon (terra di grandi Pinot Nero) e lui mi propose di riassaggiarli insieme e mi confessò di essere tentato di piantarlo anche lui.
Qualche anno dopo ci incontrammo ancora a Londra quando mi invitò, in una serata di pioggia battente, ad un Wine Tasting dei suoi vini, Sauvignon Blanc e Pinot Nero. Io lo lusingai commentando che il suo Pinot Nero sembrava un Gevrey Chambertin. Gli chiesi se avesse già un importatore in Italia, lui rispose di no e io gli dissi:”Te lo trovo io.”
Parlai con Pietro Pellegrini, grande importatore e distributore di vini esteri (un esempio a caso: Jacquesson). Kevin gli inviò dei campioni che stra-convinsero Pietro ed eccolo ancora nel catalogo di Pellegrini distribuzione che consiglia un prezzo in enoteca sui 23 euro.
Veniamo al vino:
Colore paglierino pallido, naso complesso, espansivo con note di sambuco a dominare, e frutta esotica – in un quadro solare, con leggeri accenni balsamici.
Bocca in perfetta corrispondenza con il naso, frutta matura gialla, acidità perfettamente bilanciata che dà allungo al vino ed estrema piacevolezza. Una leggera nota di nocciola fresca che fa pensare alla Nosiola Trentina.
Abbinamento musicale: Canti dei Maori, oppure Dreamtime complete Calme di Tony O’Connor.
Abbinamento cibo vino: capesante, gamberi rossi crudi, ricci di mare, oppure, più proletariamente, fusilli con funghi pioppini e pesto.
Ciao Kevin, grazie di esistere!
Grande Franco grandi vini il tuo ritorno ed il tuo blog grande sorpresa ‼️ti rileggerò con calma questa sera…laura