Rosato Colli del Limbara IGT 2023 Tenuta Muscazega di Laura Carmina Luras 13°
“Ancora un rosato Ziliani, ma sei fissato con ‘sti vinelli per le donne, cambia, passa ad altro, proponici un vino di Planeta, Frescobaldi, Antinori”.
A parte che i vini di quel trio di aziende non li berrei MAI nemmeno sotto tortura, o se dovessi trovarmi nel deserto non avendo alternative che bere loro, ma cosa m…..a vi frega se io, che amo le Donne e non ho “cambiato sponda” mi consenta cribbio!..continuo a bere e raccontarvi rosati d’eccellenza? Ci sono rosati e rosati…Ce ne sono sempre di più, molti produttori pensano così facendo di compiacere i mercati e i nuovi consumatori che si sono fatti/rovinati il palato con una celeberrima bibita gassata AMERIKANA che non nomino, facendo rosati molli, dolci, piacioni, ruffiani, noiosi (che delusione, di recente lo Spinello dei Falconi rosato base Negroamaro della Cantina Sociale di Copertino alias Cupertinum, in Salento!) che dopo mezzo bicchiere io verso nel lavandino. Ci sono grandi vini rosati (non solo en Provence, à Tavel, à Bandol, sulla Costa Azzurra vicino a Cannes) come i Valtenesi Gardesani, come i rosati dell’Etna, il Lagrein Kretzer del Südtirol, in Toscana base Sangiovese, in Abruzzo con i Cerasuolo da uve Montepulciano (imperdibili quelli di Cataldi Madonna, Laura Pasetti, Chiara Ciavolich) quello di Aglianico del Vultura di Cantina del Notaio, anche in sorprendente versione metodo classico!, del mio amico (interista anche lui!) Gerardo Giuratrabocchetti. E poi, ma trovare quelli super come il Mjere di Michele Calò, non è facile.
Di recente, qui su Riflesso di Vino, ho cantato le lodi del meraviglioso rosato Elatis (da uve Dolcetto e Nebbiolo) del mio amico barolista super (Monvigliero!). Fabio Alessandria alias Comm.G.B.Burlotto a Verduno. E oggi basta prendo un aereo da Orio al Serio Milano/Bergamo Airport sono “volato” purtroppo idealmente, a Luras, a trovare la cara amica, anche pittrice, sue le etichette dei vini, splendide!, Laura Carmina a Luras, nella sua Tenuta Muscazega, dove si balla rigorosamente il tango argentino con il casqué. Lei produce un Vermentino Top e poi, Boja fauss, parluma piemonteis!, gioca con la più grande uva d’Italia, ovvero l’Imperatore Nebbiolo! Ne produce due versioni, intriganti, in rosso, ma poi produce questo stratosferico Colli del Limbara Igt. La sera del 29 maggio 2025, a casa a cena, ascoltando Astor Piazzolla, poi, tutto su Youtube, la sinfonia n.36 K425 Linz di Mozart diretta da Karl Bohm alla testa dei Berliner Philarmoniker e poi il Terzo concerto per pianoforte di Ludwig Van Beethoven, sempre con i Berliner, diretti da Paul Van Kempen con il supremo Wilhelm Kempff solista, me lo sono gustato.
Non avevo una bella aragosta alla Catalana da abbinarci, né Gamberi rossi di Mazzara del Vallo. Scampi, o tranci di tonno rosso o una fregula con le arselle come quelle del ristorante Corsaro a Cagliari, ma mi sono gustato, spendendo 6 Euro, dell’ottima punta d’anca all’inglese.
Posso dirlo? Lo dico a chiare lettere: uno dei migliori rosati italiani, un 2023 bevuto a fine maggio 2025, roba da grandi Tavel o Bandol!

foto Ziliani Muscazega rosato
Basterebbe il colore a farvi mettere in ginocchio, tanto luminoso che sembra dipinto dalla produttrice/pittrice Laura; corallo, melograno tramonto sul mare sardo o a Porto Azzurro all’Isola d’Elba (che bei ricordi “ascoltando”). Profumi delicati, leggiadri, cedro, mandarino, sale, pietra, iodio, salsedine, brezza di mare, lei, bellissima in bikini sulla spiaggia e tu, che la guardi rapito, innamorato più che mai.
La bocca è perfettamente in linea con i profumi, tesa profonda spinta da una bellissima acidità. Poi, lentamente, dolcemente, respira, si allarga, conquista con dolcezza il palato, lo pervade, lo coccola…E viene fuori il tannino, soffice del Nebbiolo, un Nebbiolo che parla sardo non piemonteis.
Un vino elegante, un rosato di grande finezza e raffinatezza. Proprio come Lei, Lei, Lei, la Donna di cui sono tombé amoureux. À votre santé!
Da bere ascoltando Sapore di sale di Gino Paoli.