Non chiamatelo più Franciacorta, anche se nella zona spumantistica bresciana nasce, questo spettacolare Brut Dosaggio Zero Seradina 2021 dell’azienda agricola Cavalleri di Erbusco !
La famiglia Cavalleri, i discendenti del grande Giovanni, che fu uno dei personaggi più importanti e influenti del Consorzio Franciacorta negli anni Novanta del secolo scorso (sembra ieri ma sono trascorsi quasi quarant’anni…) ovvero Diletta, nipote di Giovanni e figlia della mia cara amica Giulia, e Francesco, cugino di Diletta, ha deciso di non rivendicare più la Docg e addirittura di uscire dal Consorzio Franciacorta https://franciacorta.wine/it/
Una decisione difficile, dolorosa, presa dopo tanto pensarci su, coinvolgendo tutto lo staff, dallo “chef de cave” Giampaolo Turra, al direttore commerciale, il fraterno amico Aldo Pagnoni.
E così punteranno, con le loro cuvées, solo sul marchio, mentre Curtefranca Doc useranno per i vini fermi, Rampaneto e Tajardino.
Un marchio forte indubbiamente, ma al posto loro, pur non conoscendo le dinamiche interne, e rispettando le loro decisioni, io al posto loro sarei rimasto all’interno del Consorzio, di cui ora è nuovo Presidente un personaggio che non mi piace per niente (cento volte meglio i suoi genitori…), a combattere le battaglie come Giovanni e Giulia hanno sempre fatto.
Ma così sono andate le cose e sono persuaso che la stragrande maggioranza dei consumatori abituali delle bollicine di Cavalleri non presteranno importanza al fatto di non trovare più in etichetta la menzione FRANCIACORTA.
E allora concentriamoci – e non posso tacere il fatto che dire Seradina implica ricordare il carissimo collega Francesco “Franz” Arrigoni, scomparso troppo presto (https://www.scuolaricchino.org/premio-arrigoni/) che quel vigneto amava particolarmente, su questo stupendo (gli aggettivi elogiativi ci stanno tutti) Brut Dosage

Foto Ziliani
Ampia la presa di spuma appena stappata la bottiglia, perlage finissimo, colore paglierino oro brillante e luminoso, splendente e multi-riflesso (di vino?).
Bouquet ricco e complesso, fresco, intenso, vivo, vibrante, note di pesca bianca, agrumi, fiori bianchi, pietra, sale, crosta di pane ben fuse e ben distinguibili singolarmente.
Bocca larga e piena, ampia, succosa, con spalla salda e ampia struttura, persistenza lunghissima, piacevolezza assoluta, grande armonia.
Insomma, un grande “Franciacorta” – non Franciacorta. Per me, lo dico e lo sottolineo, uno dei migliori metodo classico italiani di sempre.
Abbinamento a tavola. A tutto, soprattutto salumi e piatti a base di pesce
Abbinamento musicale: Fantasia per pianoforte a due mani D 940 di Franz Schubert live Jubilee Hall 22 giugno 1965 con Sviatoslav Richter primo pianoforte e Benjamin Britten secondo pianoforte