È una bella storia quella di questo metodo classico Dosaggio Zero rosato millesimato (in questo caso parlo dell’annata 2019) dal nome bizzarro: Erpacrife.
Come si legge sul loro sito Internet https://www. erpacrife.it/ “da un’amicizia nata tra i banchi della scuola enologica di Alba a un’impresa che ha riportato in auge gli spumanti di vitigni autoctoni piemontesi. È questa la storia di Erpacrife, un’unione di intenti, storie e amici. Erik, Paolo, Cristian, Federico sono cresciuti nelle rispettive cantine di famiglia, ma appena maggiorenni, nel 2000, hanno deciso di mettersi in gioco con il proprio nome, anzi, con la prima sillaba del proprio nome, a partire da una scommessa: il Nebbiolo spumante. Dalla scuola e da appena 500 bottiglie della prima etichetta, oggi Erpacrife ha fatto scuola ed è una realtà strutturata”.
I quattro sono Erik Dogliotti erede di una famiglia di moscatisti di Castagnole Lanze, Paolo Stella di Costigliole d’Asti (una famiglia di “barberisti”), paese a me caro perché per anni sede del mitico ristorante Guido (Alciati, con la moglie Lidia, oggi i figli proseguono la tradizione), Cristian Calatroni, oltrepadano Doc e cultore del Pinot nero e infine Federico Scarzello da Barolo, un cognome che significa grandi vini di Langa https://scarzellobarolo. com/ ovvero Langhe Nebbiolo, Barbera d’Alba, Barolo Boschetti, Barolo Sarmassa,
Torniamo al nostro Erpacrife 2019. Loro lo definiscono così:” Vino spumante riferimentato in bottiglia secondo il metodo classico partendo dal nebbiolo in purezza. Ha un affinamento minimo di tre anni e non viene dosato all’atto della sboccatura per non manipolare l’originalità del vino base. È il negativo fotografico del Nebbiolo, il bianco su nero che crea un rosato unico”.
Il vigneto da cui provengono le uve, un ettaro, piantato nel 1985 (l’anno in cui è nata mia figlia Valentina, l’anno della grande nevicata e della gelata degli ulivi in Toscana) è posto in un posto magico come Madonna di Como (Alba) a 400 metri di altezza, su terreno calcareo sabbioso, con 4500 ceppi per ettaro e una resa di 80 quintali. Vendemmia manuale in cassetta con selezione delle uve in vigna, una vinificazione che prevede criomacerazione, pressatura soffice, conservazione a freddo e rifermentazione a bassa temperatura con lieviti criofili, sosta in bottiglia sui lieviti per almeno 24 mesi e affinamento successivo di altri 36.

Erpacrife foto ziliani
Un metodo classico “cum pallas“, annata 2019, sboccatura inverno 2023, 4085 esemplari prodotti.
Appena versato colpisce la sua ampia presa di spuma, abbinata a un perlage finissimo. Bouquet elegante e complesso: agrumi, sale, frutti rossi di bosco, soprattutto lampone, pesche nettarine, cedro candito e pietra, di grande finezza e fragranza.
Bocca importante, ricca, piena, larga, strutturata, con persistenza lunghissima e grande armonia e soprattutto piacevolezza da applausi.
Abbinamento consigliato: pancetta piacentina stagionata, coppa, salame, un bel piatto di tajarin con il sugo d’arrosto, primi piatti a base di pesce e verdure.
Abbinamento musicale: Fantasia corale op. 80 di Beethoven, al pianoforte la dolcissima, bravissima Alice Sara Ott, una giovane donna con un enorme coraggio e una grande voglia di vivere: