Pinot noir Vigneti Delle Dolimiti Krafuss 2021 Alois Lageder
Alcol: 11,5%vol.
Domanda molto semplice: cosa cerchiamo in un Pinot nero (italiano, la Borgogna è su un altro pianeta…)? Cerchiamo forse potenza, concentrazione, materia fitta da tagliare a fette?
No. Se si capisce qualcosa di vino si cerca, come nelle Donne…, la finezza, l’eleganza, lo charme… Le curve, al posto giusto, piacciono a tutti noi maschi che non siamo ancora (e non diventeremo mai…) gay… però volete mettere il fascino, il savoir-faire, la sottile malizia, di una donna come Hélène Grimaud (la mia pianista del cuore…), come Juliette Binoche e come Sophie Marceau giovane quando ebbe un successo straordinario con il film “Il tempo delle mele”? Poi ci sarebbe anche un’altra francese affascinante, colta, raffinata, elegante, spiritosa, ma siccome Le sto facendo una corte spietata tacerò il suo nome. Non mi sono ancora dichiarato e vorrei evitare, poiché mi legge, che scoprisse che je suis tombé amoureux d’Elle...Que je l’aime et je l’adore, insomma… Stavo divagando e torniamo al vino…
Tutte quelle caratteristiche, con un filo di piacioneria in più e un sense of marketing notevole, l’ho trovato sere fa, stappando, e versandolo in un maestoso Calice Wings da Nebbiolo e Pinot noir di Riedel (30 euro a bicchiere, importato da un noto personaggio di Barbaresco che pare produca vini buoni ma troppo costosi per il loro reale valore) una bottiglia del Pinot noir Vigneti delle Dolomiti IGT Krafuss di Alois (e ora figlio) Lageder. Non un curvy wine, non un Pinot nero massiccio come quelli del mio amato Oltrepò Pavese o quelli (un vero fallimento) prodotti a Montalcino o in Chianti Classico, ma un vino un po’ stile Gevrey Chambertin o come l’ottimo Pinot nero della Tenuta Il Rio nel Mugello, o quello che la mia cara amica inglese Charlotte Horton produce a Seggiano (ai piedi del Monte Amiata) nel suo Castello di Potentino.
Il colore mi ha lasciato un po’ perplesso, più simile a quello di una Schiava/Vernatsch del Sud Tyrol, come la Fass nr.9 di Girlan, di cui ho scritto recentemente qui link.
Un rubino scarico luminoso e brillante, profumi suadenti di piccoli frutti rossi (lampone e cassis), una certa cremosità sensuale che ho ritrovato anche al gusto, morbido, rotondo, delicato, senza spigoli e con una poca presenza di tannini. Un vino dalla gradazione molto bassa, solo 11,5° che si fa bere bene e che ho abbinato a speck della Val Venosta, ravioli con ragù di carne e formaggio della Alta Langa vaccino.
Cosa volete che vi dica?
Che l’ho goduto e che l’eleganza, quando non è frigida (titolo di un libro di Goffredo Parise) vince su tutto… Viva le donne eleganti e viva il Pinot noir!
Abbinamento musicale: You are so beautiful Joe Cocker e You make me smile Simply Red.